Colpi di pistola contro l’abitazione del sindaco Lusini

di Antonio Taglialatela

i colpi di pistola sul cancello dell'abitazione di LusiniTEVEROLA. Quattro colpi di pistola sono stati esplosi contro il cancello d’ingresso dell’abitazione del sindaco di Teverola Biagio Lusini, in via Garibaldi, nel pieno centro storico.

Ad accorgersi dell’agguato è stato lo stesso primo cittadino, intorno alle 23.30 di domenica sera, quando era appena rientrato da una riunione seguita alla seduta di insediamento della sua nuova amministrazione comunale, eletta alle ultime elezioni del 28 e 29 marzo.

Avvicinatosi al cancello pedonale, Lusini ha notato quattro fori, i cui segni erano a corta distanza l’uno dall’altro, ed ha allertato i carabinieri. Sul posto, fino al primo pomeriggio di lunedì, i militari hanno eseguitoi rilievi, trovando alcuni dei bossoli lungo la stretta arteria del centro storico. Nessuno, tra i vicini, avrebbe sentito né visto nulla, vuoi anche per la pioggia battente di domenica sera che, tra l’altro, ha provocato il rinvio dei festeggiamenti che l’amministrazione Lusini aveva preparato in via Cavour dopo la seduta del Consiglio comunale tenutasi alle 18.30.

Biagio Lusini“Non riesco ad immaginare chi abbia potuto compiere un gesto simile, confido negli inquirenti affinché riescano subito a stanare i responsabili”, questo il laconico commento di Lusini, mentre lunedì mattina, sul marciapiede attiguo alla propria abitazione, guardava, con sguardo turbato, gli uomini della Scientifica all’opera, raccogliendo la solidarietà delle personeche in quel momento passavano.

I PRECEDENTI. Teverola non è nuova a questi episodi. Già nel giugno 2009, durante la campagna elettorale per le comunali che poi furono annullate per mancato raggiungimento del quorum di votanti (in gara c’era la sola lista del Pdl, quella di Lusini fu ricusata per motivi burocratici, ovvero per “eccesso di sottoscrittori”), furono esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco contro il portone dell’allora candidato sindaco del Pdl Gennaro Caserta, in via Cavour. Il giorno dopo, poi, fu data alle fiamme la porta del comitato elettorale del Pdl, sempre in via Cavour, dinanzi all’abitazione dello stesso Caserta. Gesti criminali che contribuirono a rendere ancora più incandescente il clima, già teso per la creazione di un comitato civico per il “Non Voto”, legato alla coalizione di Lusini, in segno di protesta contro l’esclusione della lista. Gesti che oggi certamente noninauguranonel migliore dei modi il nuovo corso amministrativo per Teverola, nell’ultimo anno governata da funzionari della Prefettura.

PD. Sull’episodio interviene il coordinatore provinciale pro tempore del Pd, Enzo Iodice: “Colpisce il simbolismo dell’azione: un attentato contro il primo cittadino mentre sta insediando il nuovo consiglio comunale. A Lusini va la solidarietà del Pd, che in questo momento si unisce a lui. Agli investigatori chiediamo indagini serrate perché la vicenda non finisca per compromettere definitivamente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e perché atti di tale gravità non possano più ripetersi. Al ministro Maroni, che è annunciato per marted’ a Caserta, chiediamo se è davvero questo il modello di lotta al crimine che propaganda e intende esportare. Terra di Lavoro non ha bisogno di slogan, ma di un’azione di contrasto efficace ed è questo che chiediamo al Governo nazionale”.

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