26 novembre 1941: istituito il Giorno del Ringraziamento

di Redazione

 Accadde oggi. Incredibile ma vero, prima che il “Giorno del Ringraziamento” venga ufficializzato definitivamente negli Stati Uniti d’America passano 318 anni, duranti i quali la festività viene istituita, quindi messa da parte e tirata nuovamente in ballo.

Si comincia nel 1623, allorquando il governatore della colonia dei Padri Pellegrini di Playmouth nel Massachussets, William Bradfort, esorta i suoi compaesani ad una grande festa per ringraziare il Signore, La comunità sorta per l’arrivo negli States grazie a qualche centinaio di anime, aveva vissuto momenti difficili, due anni di vero e proprio inferno, con malattie, cattivi raccolti, guerra agli indigeni. Quel novembre si era provveduto al raccolto del grano e le cose, per la prima volta, sembravano girare nel verso giusto, era necessario festeggiare e così fu. Al banchetto furono invitati anche gli indiani locali e si mangiò con tacchino, molluschi, zucca, cervo, torte di cereali, frutta secca e nocciole. La tradizione si perpetuò per anni, fino a quando George Washington la elevò a festa nazionale nel 1789. La cosa però faceva sorridere il suo predecessore Thomas Jefferson, che l’abolì. Ma nella testa della gente il “Thankgiving day”, questo il vero nome della giornata, era entrata e Abramo Lincoln la riattivò nel 1862 e nel 1863. Bisogna però attendere il 1941 perché la festività venga ufficialmente inserita nel calendario americano, nel quarto giovedì di novembre. Vada come vada, l’occasione è di quelle buone per una mangiata eccezionale, si calcola che per la ricorrenza circa 40 milioni di poveri tacchini ci rimettano letteralmente le penne. Caratteristica è anche la salsa di ossicocco (una speciale salsa al cranberry) e ormai una tavola che non riesce neanche più a seguire le tradizioni e propone ogni bene possibile da mettere sotto i denti.

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