Di Santo e gli “attributi” di Savoia

di Redazione

Giuseppe Savoia SANT’ARPINO. Il consigliere di opposizione Eugenio Di Santo esprime pesanti critiche verso il sindaco Giuseppe Savoia sul caso delle dimissioni della comissione pari opportunità.

“Le dimissioni della commissione pari opportunità lanciano uno squarcio vergognoso sulla derelitta e comatosa amministrazione comunale di Sant’Arpino. Ho aspettato qualche settimana per commentare questa grave notizia perché pensavo che nel frattempo il sindaco, l’assessore alle pari opportunità (ma a proposito chi è?) avessero mosso mari e monti per recuperare in maniera degna questa spiacevole situazione, ma il tempo è passato invano, anzi il sindaco si è reso protagonista di una prodezza degna solamente di lui. All’indomani delle dimissioni della commissione pari opportunità, il sindaco ha convocato nel suo ufficio le dimissionarie, alzando la voce e con un linguaggio scurrile e da caserma, ha ricordato il suo brillante percorso universitario, gli attributi maschili che a suo dire possiede, le sue qualità manageriali, espresse in qualche mese di lavoro dal 1994 ad oggi presso le ferrovie italiane, nel vano tentativo di farle recedere dalle dimissioni. Dopo questo episodio, che probabilmente sarà stato dettato dalla bile che pervade il sindaco quando si trova di fronte delle intelligenze e non degli scendiletto, ho deciso che era venuto il momento di far conoscere alla cittadinanza santarpinese che razza di uomini senza attributi ci governano, forti con le donne, e deboli con i poteri forti che loro stessi rappresentano. Un Sindaco con la S minuscola, che attacca delle signore che hanno una sola colpa, quella di aver creduto che l’amministrazione Savoia volesse voltar pagina sul tema delle pari opportunità, e non consapevoli che invece nei disegni insani di questo signore loro erano solo un fiore all’occhiello, che doveva essere sbandierato ai quattro venti per attirare simpatie e perché no qualche finanziamento pubblico, che è come l’amaro Ramazzotti, fa sempre bene. E pensare che la commissione in massima parte era composta da nomi votati dai gruppi di maggioranza, che evidentemente credevano di aver nominato delle semplici comparse, ma contrariamente ai più, queste signore hanno mostrato un carattere che le rende degne di rappresentare al massimo livello l’universo femminile. Un grave errore di Savoia e della sua corte che mai si sarebbero aspettati la ribellione delle nominate, che solo perché erano state tenute presenti nella costituzione della commissione dovevano stare zitte e non rivendicare mezzi ed autonomia. La cultura del potere e della sopraffazione portata all’eccesso per annichilire amici ed avversari. Questi sono i risultati di cinque anni di governo di questo paese. Vergognatevi, non siete degni di rappresentare ancora il popolo di Sant’Arpino”.

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