Gaglione (Pd): “Diritti Negati”

di Redazione

 MARCIANISE. Un vuoto rilevante e non riempito per l’assenza politica a non riconoscere la cittadinanza italiana ai figli degli stranieri nati in Italia.

Sono oltre 757.000, con tendenza all’aumento, che frequentano le nostre scuole pubbliche, tutti appartenenti a diverse etnie. In Campania gli alunni stranieri sono oltre 19.000, di cui 4.600 in provincia di Caserta. Quelli che frequentano le scuole secondarie di 2° grado in Campania sono 5.020, di cui 1.180 nella nostra provincia. Questi ultimi, proprio per l’assenza di una disposizione giuridica, dopo il conseguimento del titolo di studio superiore, e con il raggiungimento del 18° anno di età verranno considerati clandestini, qualora i loro genitori non abbiano avuto il permesso di soggiorno prima dell’anno 2003 e con il possesso di un contratto di lavoro.

Una situazione incresciosa e paradossale, in quanto questi alunni, privi di detti elementi dopo aver frequentato e concluso il ciclo scolastico con i nostri figli, si trovano etichettati come non italiani ed in pieno contrasto con i valori dell’integrazione intesa come approccio all’educazione interculturale e alla crescita civile del nostro paese. L’incremento della loro presenza, specialmente al nord, nel mondo del lavoro è l’emblematica dimostrazione che l’emigrazione non è solo emergenza ma è anche parte attiva della nostra economia.

Alla luce di ciò constatiamo che questi alunni per il Ministero della Pubblica Istruzione rappresentano un elemento essenziale ed indispensabile per la formazione delle classi cioè, un dato utile a non determinare la soprannumerità di docenti e non docenti. Infatti la loro presenza in tutti i gradi dell’istruzione pubblica, presenta un dato sensibile per la formazione degli organici di diritto e di fatto delle scuole, le cui operazioni inizieranno dal 21 gennaio 2013 per l’anno scolastico 2013/2014.

Dati utili per queste procedure annuali ma non altrettanto utili per riconoscere loro lo “ius loci”, cioè il diritto di cittadinanza in quanto nati in Italia da genitori stranieri correndo il rischio, come anzidetto, di una incivile condanna al termine del ciclo di studi. Una manifesta ed amara ingiustizia, determinata dal vuoto legislativo della nostra comunità istituzionale, facendo sorgere barlume di discriminazione.

Riteniamo che quanto anzidetto si pone in contrasto con lo spirito dei principi fondamentali non solo della nostra Costituzione, ma anche della “Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo” approvata dalle Nazioni Unite il 10/12/1948, della “Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo” firmata a New York il 20/11/1959 e dal “Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici” firmato a New York il 16/12/1966. Il ruolo, quindi, dell’Istruzione Pubblica in sintonia con altri Ministeri competenti, vada ridisegnato in un contesto legislativo in considerazione che la nostra società, giorno per giorno, sta diventando sempre più multietnica ed avverte fortemente l’esigenza di un aggiornamento non solo culturale ed in linea con i tempi.

Pasquale Gaglione – Circolo Pd di Marcianise

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