E’ scontro politico sulla pillola abortiva

di Redazione

 ROMA.Al via la distribuzione in Italia della Ru486,la pillola abortivaed è subito polemica. Da giovedì mattina è possibile per Asl e farmacie ospedaliere …

… fare richiesta della pillola e tante sono le telefonate per avere informazioni giunte alla sede della Nordic Pharma, delegata dall’azienda Exelgyn a distribuire in Italia il Mifegyne. Ma nessun camion è ancora partito per distribuire le pillola, cosa che probabilmente avverrà dopo Pasqua.

Intanto, due dei neo-governatori, Cota in Piemonte e Zaia in Veneto, entrambi della Lega, a nemmeno due giorni dalla loro elezioni, prendono già la prima decisione politica della loro amministrazione. Da entrambi arriva un netto ‘no’ alla distribuzione della pillola. Anche se le competenze effettive delle Regioni in materia non sono ampie.

“Sulla pillola Ru486 – dice Cota – la mia posizione è sempre stata chiara: essendo a favore della vita farò di tutto per contrastarne l’impiego. È ovvio che rispetterò la legge, non posso fare diversamente, ma è altrettanto chiaro che dal punto di vista dei valori in Piemonte io ho delle idee diverse rispetto alla Governatrice non riconfermata. Penso che la pillola abortiva debba essere somministrata quanto meno in regime di ricovero”. “Per quel che ci riguarda – è il pensiero di Zaia – non daremo mai l’autorizzazione a poter acquistare e utilizzare questa pillola nei nostri ospedali. Studieremo le modalità per far valere un punto di vista nettamente contrario a uno strumento farmacologico che banalizza una procedura così delicata come l’aborto, che lascia sole le donne e che deresponsabilizza i più giovani. Non posso non considerare l’invito del Papa che stimola tutti noi a procedere secondo coscienza”. Dal punto di vista dell’assistenza, conclude il presidente del Veneto, “anche l’Aifa prescrive una somministrazione della pillola abortiva in ambienti e modalità protette, segno inequivocabile che si chiede a tutti di operare in questa materia con grande prudenza”.

Nel Lazio, ha assicurato la neo-governatrice Renata Polverini, la somministrazione della pillola abortiva Ru486 “seguirà lo stesso percorso dell’aborto chirurgico, quindi sarà somministrata in ospedale”. “C’è una legge, la 194, che va rispettata – ha aggiunto la Polverini – io sono a favore della vita e farò tutto quello che è necessario per difenderla nel rispetto della legge”.

PD. “Minacciare che un farmaco, che ha ricevuto regolarmente l’autorizzazione ad essere messo in commercio dall’Aifa, resterà nei magazzini è un abuso di potere che fa già capire quale sarà il metodo leghista della nuova amministrazione regionale”, afferma Ignazio Marino, senatore del Pd. E va dritto per la sua strada Silvio Viale, il medico sperimentatore del farmaco ed esponente dei radicali. L’ospedale Sant’Anna di Torino, ha annunciato Viale, ha chiesto 50 confezioni di pillole abortive Ru486, che potrebbero essere consegnate già venerdì o, al più tardi, subito dopo Pasqua. “È probabile – ha spiegato Viale – che i primi farmaci non siano utilizzati per l’interruzione volontaria della gravidanza, ma per casi di aborto spontaneo o di interruzione terapeutica nel secondo semestre”.

AIFA. Sulla Ru486 il direttore generale dell’Agenzia del farmaco, Rasi,ha chiarito mercoledì che “le Regioni non possono fare come vogliono. Hanno una larga autonomia sulle modalità, le tempistiche e i percorsi di somministrazione di un farmaco, un buon margine operativo, ma prima o poi si deve trovare una modalità per l’erogazione di un farmaco già approvato”. Ad attaccare Rasi è il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri: “Appare sempre più evidente la inadeguatezza del direttore dell’Aifa Rasi. Continua ad intervenire in maniera strana sulla Ru486 e sembra sempre più un piazzista di farmaci. Porrò al Governo il problema della gestione dell’Aifa, che a mio avviso non garantisce adeguati livelli di competenza, trasparenza, imparzialità. Con la salute e con la vita non si scherza”.

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