Salerno – Un approccio studiato, rapido, quasi invisibile. È così che, per mesi, avrebbero colpito in pieno centro, scegliendo con attenzione le vittime e sfruttando pochi secondi di distrazione per portare via borse, documenti e denaro. La Polizia di Stato della Questura di Salerno, attraverso investigatori della Squadra mobile, ha dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di due soggetti indagati, a vario titolo, per furto aggravato, indebito utilizzo di strumenti di pagamento, accesso abusivo a sistema informatico, frode informatica e ricettazione.
Le indagini – L’attività investigativa si è sviluppata attraverso una minuziosa analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, affiancata dall’acquisizione e dall’esame dei movimenti bancari. Un lavoro che ha consentito di ricostruire il quadro delle condotte contestate e di accertare come i due, entrambi già gravati da precedenti, anche specifici, avessero messo a segno, tra luglio e settembre scorsi, nel capoluogo, 17 episodi di furto aggravati dall’uso del mezzo fraudolento e dalla destrezza, ai danni di altrettante persone.
La tecnica – Le vittime prescelte erano prevalentemente donne, anche anziane. Il modus operandi era sempre lo stesso: mentre si trovavano a bordo della propria auto, venivano avvicinate da uno degli indagati con la richiesta di un’informazione stradale. In quel frangente, il complice, approfittando della momentanea distrazione, asportava con estrema rapidità la borsa dall’abitacolo. All’interno, oltre a denaro e documenti, anche preziosi e carte di credito o debito, poi utilizzate per prelevamenti di contante o per pagamenti in esercizi commerciali.
Frode informatica e bonifici – In alcuni casi, il colpo non si sarebbe fermato al furto. Avendo acquisito anche gli smartphone delle persone offese, gli indagati sarebbero riusciti a introdursi abusivamente nei sistemi di home banking, disponendo consistenti bonifici verso carte o conti correnti attivati appositamente.
Il profitto illecito – Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, attraverso prelievi, pagamenti e bonifici effettuati con l’utilizzo dei sistemi bancari delle vittime, i destinatari delle misure cautelari avrebbero conseguito un profitto illecito complessivo di circa 50mila euro. IN ALTO IL VIDEO

