Paestum, droga e sequestri di persona per debiti forniture: 18 arresti

di Redazione

Un’indagine che intreccia droga, armi, sequestri di persona, estorsioni e sfruttamento della prostituzione, ricostruendo un sistema criminale radicato sul territorio e alimentato da collegamenti con Napoli. È il quadro che emerge dall’operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Agropoli, coordinata dalla Procura antimafia di Salerno. I militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 18 soggetti: 11 destinatari della custodia in carcere e 7 degli arresti domiciliari.

I reati contestati – Le accuse, a vario titolo, spaziano dalla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti al sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato dal metodo mafioso, dalla detenzione illegale di arma comune da sparo alla spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate. Contestati anche sfruttamento della prostituzione, estorsione, rapina, resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione.

La piazza di spaccio – La ricostruzione accusatoria individua nel comune di Capaccio Paestum il fulcro dell’attività illecita. Qui sarebbe stata allestita una vera e propria piazza di spaccio, rifornita da soggetti provenienti da Napoli. La droga, una volta arrivata, sarebbe stata stoccata all’interno di una struttura turistica riconducibile a tre degli indagati.

Il sequestro per il debito di droga – Nel corso delle indagini è emerso anche un episodio di particolare gravità: uno degli indagati, anch’egli destinatario della misura cautelare, sarebbe stato sequestrato dal gruppo dei fornitori napoletani per non aver saldato un debito legato a precedenti forniture di stupefacenti, per un importo compreso tra 20mila e 44mila euro. Il sequestro sarebbe avvenuto sotto la minaccia di un’arma da fuoco.

Banconote false e prostituzione – Gli investigatori avrebbero inoltre accertato l’esistenza di un canale di commercio di banconote contraffatte, destinate a essere immesse nel circuito economico locale. Parallelamente, due degli indagati, sempre secondo l’accusa, avrebbero favorito e sfruttato l’attività di prostituzione di alcune donne all’interno della stessa struttura turistica utilizzata per lo stoccaggio della droga.

Minacce e rapina a una donna – In un caso specifico, al rifiuto di una donna di proseguire l’attività di prostituzione e di consegnarne i ricavi, gli indagati l’avrebbero minacciata, chiedendole 300 euro per l’occupazione di un’abitazione. Successivamente le avrebbero sottratto il telefono cellulare, restituito solo dopo la consegna della somma di denaro.

I sequestri – Nel corso dell’attività investigativa sono state sequestrate sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish, oltre a banconote false. Nella mattinata odierna, durante le perquisizioni, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro ulteriori 270 grammi tra hashish e cocaina, nonché circa 245mila euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. IN ALTO IL VIDEO

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