Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha aperto ad Aversa (Caserta) una giornata di incontri istituzionali dedicati alla Terra dei Fuochi: un confronto serrato con autorità civili, religiose, rappresentanti delle forze armate e forze dell’ordine per fare il punto su bonifiche, controllo del territorio e interventi nelle aree più vulnerabili. Nel corso della giornata, il rappresentante del Governo Meloni ha proseguito il suo tour a Santa Maria Capua Vetere e Caivano, tracciando una linea d’azione che punta a consolidare risultati e accelerare il risanamento ambientale.
Cabina di regia inter-istituzionale – Nella sede vescovile della città normanna si è riunita la cabina di regia dedicata alla Terra dei Fuochi, con la presenza del viceministro dell’Ambiente Vannia Gava, dei prefetti di Napoli, Michele di Bari, e Caserta, Lucia Volpe. Mantovano ha sottolineato la necessità di distinguere i tempi del contrasto dai tempi della bonifica, ricordando come questi ultimi richiedano percorsi più lunghi e pianificati. Ha rimarcato l’efficacia delle attività repressive, grazie alla piena operatività della control room e alla sinergia tra le forze di polizia: “L’operatività a pieno regime della control room, a cui concorrono tutte le forze di polizia, con gli strumenti più adeguati; mettere a sistema impianti di video sorveglianza che sono nelle disponibilità dei Comuni di questo territorio in modo che si condivida il linguaggio visivo e si permetta un’azione omogenea delle forze di polizia”.
Il sottosegretario ha ricordato, poi, il decreto legge approvato dal governo Meloni, che “rende molto più efficace il lavoro delle forze di polizia e dell’autorità giudiziaria, dotandole di strumenti specializzati: droni, rilevazione satellitare, misure di flagranza differita per arrestare i criminali che continuano a dare fuoco ai rifiuti tossici”. “Il nostro lavoro sulla Terra dei Fuochi – ha aggiunto – non è stato uno spot o uno slogan iniziale, ma è qualcosa in cui il Governo crede, come dimostrano i periodici incontri di verifica e di rilancio dell’azione intrapresa con il Decreto 116. Soddisfazione ci sarà però solo se otterremo risultati più estesi”.
Le bonifiche e il quadro degli interventi – Il commissario straordinario di governo, generale Giuseppe Vadalà, ha aggiornato sulla situazione operativa dopo l’avvio delle rimozioni: “Dal 15 settembre ad oggi sono state rimosse 1.100 tonnellate di rifiuti. Entro fine mese se ne aggiungeranno altre 2.700. La prossima settimana sarà aggiudicata la gara di 22 milioni e mezzo per 3 macrolotti”. Risorse destinate a 11 milioni per Napoli città e provincia, 6 milioni per Caserta e 2 milioni per il sito di Ponte Riccio a Giugliano. Le bonifiche, ha precisato Vadalà, sono avviate su 14 siti, concentrandosi in particolare sulle aree di Lo Uttaro a Caserta e su Giugliano, altro Sito di Interesse Nazionale recentemente perimetrato.
Risorse e impegni economici – Il viceministro Gava ha ribadito la volontà del Governo di sostenere economicamente il percorso tracciato: “Con il decreto 116 abbiamo dato al commissario 30 milioni: parte per le caratterizzazioni dei siti inquinati e parte per la rimozione dei rifiuti dalle strade comunali, che altrimenti sarebbero ricaduti sui bilanci dei comuni. È chiaro che nei prossimi decreti continueremo a investire. Quando servono i fondi, verranno chiesti dal commissario e verranno messi”. “Il decreto-legge 116 – ha proseguito – è un passo fondamentale per la tutela dell’ambiente in tutto il Paese. I territori hanno già registrato effetti concreti in termini di controlli, sanzioni e sequestri. La control room sta funzionando e va potenziata: vogliamo integrare le telecamere già finanziate dal Mase per un monitoraggio ancora più puntuale. Con i prossimi decreti continueremo a implementare i fondi per caratterizzazioni e bonifiche e, se necessario, accelerare le operazioni. Per supportare le Procure, coinvolgeremo Ispra e tutto il Snpa. Attenzione anche alla rigenerazione urbana dei luoghi bonificati: è importante creare valore sociale e recuperare le aree per le comunità locali”.
Il fronte sanitario – Sul tema salute, il capo dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, ha evidenziato la necessità di distinguere le patologie oncologiche da quelle acute causate dagli incendi dolosi. Il punto di partenza, ha detto, è il registro tumori che la regione Campania sta aggiornando con rapidità, base sulla quale organizzare screening mirati in particolare sulle patologie neoplastiche più diffuse e su quelle respiratorie.
I vescovi: “No a nuovi impianti” – Nella stessa sede si è svolto un incontro con i vescovi delle diocesi ricadenti nella Terra dei Fuochi: Antonio Di Donna (Acerra), presidente della Conferenza episcopale campana; Pietro Lagnese (Caserta e Capua); Carlo Villano (Pozzuoli-Ischia); Tommaso Caputo (Pompei) e Angelo Spinillo (Aversa). Di Donna ha chiesto di tutelare le zone già fortemente esposte, evitando la realizzazione di nuovi impianti di trattamento rifiuti. Spinillo, analogamente, ha raccomandato che eventuali impianti non siano sovradimensionati, ma calibrati sulle necessità dei territori.
L’omaggio della città con un volume su Cimarosa – Il sindaco di Aversa, Francesco Matacena, ha donato al sottosegretario una copia del volume dedicato a Domenico Cimarosa, accompagnata da una lettera personale. “Questo libro rappresenta la nostra storia, le nostre radici e l’identità di Aversa, città dalla storia millenaria e patria di grandi maestri della musica come Cimarosa e Jommelli”, ha detto il primo cittadino. Commentando l’incontro, Matacena ha aggiunto: “È stato un confronto prezioso, che rafforza la determinazione a tutelare la salute dei cittadini e a difendere il futuro della nostra comunità”.

