Gricignano (Caserta) – È tra i nuovi Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme Vincenzo De Simone, psicologo e imprenditore digitale di Gricignano di Aversa, ceo di Genesis Group, un “ecosistema imprenditoriale”, fondato dallo stesso De Simone insieme ad Antonio D’Aniello, che connette tecnologie intelligenti e piccole e medie imprese, diffondendo soluzioni innovative per lo sviluppo del business.
L’investitura – La cerimonia di investitura dei nuovi Cavalieri e Dame, presieduta dal cardinale Fernando Filoni, Gran Maestro dell’Ordine, si è tenuta a Napoli, nella Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio di Capodimonte, con grande partecipazione e raccoglimento. Nel corso della celebrazione è stato ufficializzato l’ingresso di quattro nuovi Cavalieri appartenenti alla Delegazione di Aversa, retta dal cavalier avvocato Nicola di Foggia, parte della sezione di Caserta presieduta dal commendatore Andrea Sibilio. Con De Simone, hanno ricevuto l’investitura Salvatore Brasiello (dirigente scolastico amministrativo, di Sant’Arpino), Ortensio Falco (ingegnere, di Parete) e Francesco Pezone (già dirigente bancario, di Sant’Arpino).
Il ringraziamento di De Simone – Per De Dimone non si tratta di un traguardo simbolico ma di una responsabilità. Lo dice nella domanda che gli stanno ponendo in queste ore. «“È un onore diventare cavaliere?”. Certo, ma la mia investitura come Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme non la vivo come un’onorificenza, ma come l’inizio di un cammino. Non lo considero un riconoscimento formale, né un traguardo personale. Lo vivo invece come un nuovo inizio: un percorso di servizio, responsabilità e impegno verso gli altri». Una missione, ribadisce, che avvicina valori professionali e spirituali: «Nel lavoro lo dico spesso: crescere significa migliorare la vita degli altri, non solo la propria. In questo cammino spirituale e umano ritrovo lo stesso principio».
I ringraziamenti – Nelle sue parole, la scelta di vivere il titolo come strumento e non come prestigio personale: «Essere Cavaliere non significa “avere un titolo”, ma diventare uno strumento. Di aiuto. Di bene. Di presenza concreta dove c’è bisogno». De Simone ha poi voluto dedicare la sua investitura ai legami più profondi della sua vita: «Voglio ringraziare profondamente la mia famiglia, che è la mia forza quotidiana, la mia radice e il mio orizzonte. Mia moglie, i miei figli, mia madre, mia suocera, i miei cari (mio padre e mio suocero che sono certo mi guardano dal cielo)». Un pensiero anche al suo percorso professionale: «Il mio socio e fratello di una vita. Tutte le persone che mi sono state accanto in ogni passo, con fiducia, sostegno e amicizia. Chi ha creduto in me quando era più difficile crederci».
Le istituzioni dell’Ordine – Alla celebrazione erano presenti diverse autorità dell’Ordine, tra cui il Cavaliere di Gran Croce Ennio Zerrillo, Luogotenente per l’Italia meridionale tirrenica, e il Cavaliere di Gran Croce Giovanni Battista Rossi, Luogotenente d’onore per l’Italia meridionale e tirrenica. Una cornice che ha sottolineato il significato ecclesiale e internazionale di un impegno che va oltre l’onorificenza. Un percorso, conclude De Simone, che guarda al futuro: «Questo non è un punto di arrivo. È l’inizio di un impegno più grande… Non è ciò che riceviamo che ci rende migliori, ma ciò che scegliamo di donare».

