Si era autoproclamato “re dei maranza”. Nelle scorse ore il tiktoker Said Alì, 24 anni, conosciuto online come Don Alì, è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per atti persecutori ai danni di un maestro di scuola elementare, dopo settimane di ricerche e una fuga conclusa nei sotterranei di un palazzo nel quartiere Barriera di Milano, a Torino. Gli agenti della Squadra mobile lo hanno rintracciato nelle cantine, dove si nascondeva, bloccandolo dopo un inseguimento a piedi. Le indagini sono coordinate dalla procura del capoluogo piemontese.
Il video del raid e le accuse diffuse sui social – Il docente era stato aggredito all’uscita della scuola, dove si era recato per prendere la figlia di tre anni e mezzo. In zona Barriera, Don Alì e due complici lo avevano inseguito, circondato e colpito con schiaffi alla nuca, riprendendo tutto con il cellulare. Le immagini erano poi finite su Instagram in forma di reel, con il volto della vittima e della bambina visibili. Il video etichettava l’insegnante come “pedofilo”, scatenando reazioni online e un clima di ostilità nei confronti del docente.
Le minacce e la campagna contro il maestro – Il tiktoker aveva proseguito la sua azione sui social pubblicando spezzoni di un’intervista televisiva a Le Iene, firmata da Luigi Pelazza, dove sottolineava la necessità di “punire chi abusa dei bambini”. In quella stessa occasione aveva rinnovato l’intimidazione: “Se la prossima volta abusi un bambino, finirà molto peggio!”. L’insegnante, dopo l’agguato e la diffusione del video, aveva iniziato a soffrire di uno stato d’ansia certificato, con ricadute sulla vita quotidiana.
Le indagini – Gli accertamenti degli investigatori hanno escluso qualsiasi fondamento nelle accuse di maltrattamento rivolte al maestro. Durante le perquisizioni e l’analisi dei contenuti social, Don Alì è stato inoltre collegato a un’aggressione avvenuta l’11 novembre ai danni di una troupe televisiva di Rete 4: avrebbe colpito il parabrezza dell’auto degli inviati con una mazza chiodata.
Complici e misure cautelari – Per lo stesso reato di atti persecutori sono stati sottoposti all’obbligo di firma un 24enne e un 27enne torinesi, presunti complici del tiktoker durante le minacce al maestro. L’esecuzione della misura in carcere per il giovane, seguito da oltre 222mila persone su Instagram, è arrivata venerdì sera al termine delle ricerche, dopo che si era reso irreperibile.

