Bimbi sottratti alla famiglia nel bosco, Governo interviene per verificare il caso

di Redazione

Tre bambini portati via dalla casa nel bosco in Abruzzo, a Palmoli, sulle colline del Chietino. Una misura disposta dal tribunale dei minori, dopo mesi di accertamenti sulla vita della famiglia anglo-australiana che vive isolata nei pressi del centro abruzzese. L’episodio, avvenuto con l’intervento delle forze dell’ordine, è ora al vaglio del governo. La premier Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio hanno affrontato il caso in un confronto nelle ultime ore, valutando l’invio di ispettori per verificare la gestione del procedimento.

Il ministro: “Atto estremamente doloroso” – Al termine del colloquio con la presidente del Consiglio, Nordio ha commentato con prudenza la decisione del tribunale: “Strappare un bambino dalla famiglia è un atto estremamente doloroso, quindi bisognerà approfondire. Bisogna fare accertamenti profondi, in questo momento è prematuro fare qualsiasi considerazione procedurale”.

Salvini: “Giudici e assistenti sociali non rompano le scatole” – A commentare duramente il provvedimento è stato anche il vicepremier Matteo Salvini, che ha definito l’allontanamento dei minori “un sequestro di tre bambini portati via da una mamma e da un papà in maniera indegna, preoccupante, pericolosa e vergognosa”. Il leader della Lega ha annunciato un imminente viaggio in Abruzzo e ha attaccato i servizi sociali: “Giudici e assistenti sociali d’Abruzzo non rompano le scatole. Anche questa storia dimostra che una profonda, sana e giusta riforma della Giustizia che non funziona sarà fondamentale”.

Anm: “Tutelati diritti dei minori” – L’Associazione nazionale magistrati ha difeso la decisione del tribunale minorile, richiamando il ruolo delle istituzioni e la tutela dei minori: l’intervento, spiega l’Anm, “si fonda su valutazioni tecniche e su elementi oggettivi: sicurezza, condizioni sanitarie, accesso alla socialità, obbligo scolastico. Ed è stato assunto nel rispetto delle norme vigenti e con finalità esclusivamente protettive”. Le critiche politiche, secondo l’associazione, “appaiono a nostro avviso in netto contrasto con il rispetto dei diritti dei minori, dei più deboli e della dignità di tutte le persone coinvolte”.

Il provvedimento del tribunale – L’allontanamento dei bambini, di età compresa tra i sei e gli otto anni, trae origine da un percorso avviato lo scorso anno: prima un ricovero per intossicazione da funghi, poi i controlli dei carabinieri nel casolare nella boscaglia. La magistratura ha disposto la sospensione della responsabilità genitoriale, il collocamento in una casa famiglia e la nomina di un tutore provvisorio.

La notte nella struttura e il dolore dei genitori – Il trasferimento dei piccoli, avvenuto nel tardo pomeriggio con un notevole dispiegamento di agenti, è stato agevolato dalla mediazione dell’avvocato della famiglia, Giovanni Angelucci, che ha annunciato ricorso contro la misura. La madre Catherine Birminghan ha potuto accompagnare i figli nella struttura di Vasto, ma con orari di permanenza rigidamente stabiliti: “Li ho visti solo venerdì sera – ha spiegato in un’intervista a Il Centro – poco prima che dormissero. Ho fatto colazione con loro, poi l’operatrice mi ha detto: ‘Per favore, vada di sopra’. È la regola. Qui sono gentili, ma devono rispettare l’ordine del giudice”.

La scelta del futuro – Il padre Nathan Trevallion è rimasto nel casolare, insieme agli animali della famiglia. Dopo la separazione forzata, ha descritto la possibilità estrema di abbandonare l’Italia: “Noi vorremmo restare, ma abbiamo un’altra opzione: prendiamo i passaporti, mia moglie con i bambini tornano in Australia e io resto qui a badare agli animali. Speriamo di no, perché a noi piace la nostra casa qui”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico