Mugnano di Napoli, controllo in un bar porta alla scoperta di un arsenale rubato

di Redazione

Mugnano di Napoli – Il viavai abituale al bancone si interrompe di colpo quando le uniformi dei carabinieri entrano in un bar di via chiesa, a Mugnano. È un normale controllo di routine disposto dalla compagnia di Marano, ma in pochi minuti si trasforma in un sequestro di armi clandestine e in un arresto.

Il controllo nel locale – Il bar è uno dei tanti inseriti nella check-list dei militari per i controlli sul territorio. Appena i carabinieri varcano la soglia, l’atmosfera cambia: tra i presenti ci sono due giovani che appaiono subito nervosi di fronte alle richieste dei militari. Uno di loro, appena diciottenne, attira l’attenzione dei carabinieri: dalle sue tasche sembra sporgere un oggetto metallico.

Il caricatore pieno di proiettili – Il sospetto viene confermato nel giro di pochi istanti. Quello che spunta dai pantaloni del ragazzo è il caricatore di una pistola, riempito di proiettili. Scattano immediatamente le manette ai polsi del giovane, mentre l’altro ragazzo, sottoposto agli stessi controlli, non viene trovato in possesso di alcun oggetto illecito.

La perquisizione tra auto e box – I carabinieri estendono quindi gli accertamenti all’auto del diciottenne. All’interno del veicolo vengono sequestrati un passamontagna e una chiave modificata, contenente una lama di coltello. Gli accertamenti proseguono poi nell’abitazione del ragazzo e nel box auto a lui in uso. È proprio lì che emerge il dato più allarmante dell’intervento.

Tre fucili pronti a sparare – Nel garage i militari trovano 3 fucili semiautomatici da caccia a canna liscia, tutti calibro 12, pronti all’uso. Dagli immediati riscontri, le armi risultano provento di un furto denunciato lo scorso ottobre a Foggia. I fucili vengono sequestrati, insieme al resto del materiale rinvenuto durante le perquisizioni.

L’arresto – Il diciottenne, incensurato, è stato arrestato con le accuse di detenzione abusiva di armi e ricettazione. Dopo le formalità di rito è stato accompagnato in carcere, in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria.

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