Madagascar, Esercito annuncia presa del potere dopo impeachment di Rajoelina

di Redazione

Una dichiarazione secca, un edificio governativo alle spalle e la svolta: l’unità d’élite Capsat dell’esercito malgascio ha annunciato di aver assunto il controllo del Paese dopo il voto di impeachment nei confronti del presidente Andry Rajoelina per diserzione dal servizio. «Abbiamo preso il potere», ha detto il colonnello Michael Randrianirina davanti alla stampa, rivendicando l’intervento dell’unità speciale.

Il voto dell’Assemblea nazionale – Prima dell’annuncio militare, l’Assemblea nazionale aveva approvato l’impeachment di Rajoelina con 130 voti favorevoli su 163, ben oltre la soglia dei due terzi prevista. La presidenza ha respinto la risoluzione definendola «priva di qualsiasi base giuridica».

Le accuse incrociate – In una diretta su Facebook, Rajoelina, allontanatosi dal Paese dopo settimane di proteste, ha sostenuto che «un gruppo di militari e politici aveva pianificato di assassinarmi», affermando di essersi nascosto per ragioni di sicurezza. Il Capsat ha smentito: secondo Randrianirina l’esercito non avrebbe mai avuto intenzione di «torcergli nemmeno un capello», bollando come infondate le accuse del capo dello Stato.

La piazza e i precedenti – Le mobilitazioni sono esplose il 25 settembre, innescate da ripetute interruzioni di acqua ed elettricità e amplificate dal malcontento per disoccupazione, corruzione e caro vita. Il Capsat non è un attore nuovo: già nella rivolta del 2009 ebbe un ruolo decisivo nell’ascesa dello stesso Rajoelina, allora sindaco della capitale Antananarivo.

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