Napoli – Il dibattito sul “farmacista prescrittore” entra nel vivo e chiama la professione a una scelta di identità: dalla dispensazione alla presa in carico, con nuove responsabilità dentro un servizio sanitario che cambia. È la linea emersa nella giornata di studio organizzata dall’Unione europea della Farmacie Sociali, Farmacie Apoteca Natura e da Assofarm, all’Hotel Royal Continental di via Partenope, con il patrocinio morale del Comune di Napoli.
Al centro, la possibilità di affidare al farmacista competenze prescrittive in ambiti definiti, come tassello per integrare le cure e personalizzare i percorsi terapeutici. L’orizzonte è quello di una collaborazione più stretta con medici e altri professionisti sanitari, in un sistema che punta a ridurre frammentazioni e tempi di accesso. Il confronto tra esperti ha messo a fuoco pratiche già adottate in vari Paesi e modelli di cooperazione tra professioni. Dalla comparazione internazionale arrivano indicazioni operative su governance, responsabilità e formazione continua, elementi ritenuti decisivi per un’eventuale evoluzione normativa.
La giornata si è aperta con i saluti istituzionali di Vincenzo Santagada, assessore alla Salute e al Verde del Comune di Napoli e presidente dell’Ordine dei Farmacisti partenopeo. Sono seguiti, tra gli altri, gli interventi di Andrea Porcaro D’Ambrosio, vicepresidente nazionale Assofarm, e di Domenico Della Gatta, dell’Ufficio di Presidenza di Assofarm, di cui è coordinatore in Campania, e amministratore delegato di Inco.Farma spa, società che gestisce numerose farmacie comunali in Campania.
Dall’appuntamento è emerso un quadro chiaro: il farmacista è chiamato a ridefinire ruolo e funzioni, mentre istituzioni e categorie discutono strumenti e confini di una possibile prescrizione in farmacia, nel segno dell’integrazione e della qualità dell’assistenza. IN ALTO IL VIDEO