Lo sciopero generale indetto dai sindacati di base a sostegno della Palestina ha paralizzato città, università e infrastrutture in tutta Italia. Cortei, presidi e blocchi stradali hanno coinvolto decine di migliaia di persone, con tensioni in alcune città e pesanti ripercussioni sui trasporti.
Roma – Piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini, è stata invasa da decine di migliaia di manifestanti che hanno aderito all’appello dell’Usb. Gli ingressi dello scalo ferroviario sono stati presidiati dalle forze dell’ordine e in parte chiusi. “Stop al genocidio, stop accordi con Israele” recitava lo striscione in testa al corteo, accompagnato dal coro “Free free Palestine”. Dal palco gli organizzatori hanno annunciato: “Ci dirigeremo verso i punti nevralgici del centro cittadino, sarà una lunga giornata”.
Milano – Da piazza Cadorna è partito un corteo con migliaia di persone. Alcuni giovani vestiti di nero hanno tentato di forzare l’accesso alla metropolitana della stazione Centrale ed è scoppiato un contatto con la polizia. Davanti all’ambasciata americana è stata bruciata una bandiera degli Stati Uniti. Lo sciopero dei trasporti, che proseguirà fino alle ore 23, ha provocato cancellazioni e ritardi fino a 150 minuti nelle stazioni di Centrale, Porta Garibaldi e Rogoredo.
Napoli – Migliaia di studenti hanno marciato da piazza Mancini a piazza Municipio, alcuni dando alle fiamme le foto di Giorgia Meloni e Benjamin Netanyahu. Nel pomeriggio un corteo di sindacati e movimenti ha raggiunto l’ex base Nato di Bagnoli, mentre alla stazione Centrale l’occupazione di alcuni binari ha causato un blocco di circa venti minuti. Disagi anche al trasporto pubblico locale, con funicolari sospese e corse ridotte per tram e bus.
Torino – Piazza Carlo Felice, davanti a Porta Nuova, è stata teatro di un corteo che ha riunito studenti e lavoratori. L’ingresso principale della stazione è stato chiuso. In testa gli striscioni dell’Usb (“Blocchiamo tutto a difesa della Palestina”) e del Cub (“Non un euro per la guerra”).
Pisa – Migliaia di manifestanti hanno occupato la Sgc Firenze-Pisa-Livorno bloccando completamente la carreggiata in direzione mare. Il traffico in direzione Firenze è rimasto rallentato ma scorrevole.
Genova – Nonostante l’allerta meteo, centinaia di persone hanno bloccato i varchi portuali di via Albertazzi e San Benigno. Cortei di studenti e insegnanti sono partiti da via Balbi e piazza Montano per unirsi alla protesta. Nel pomeriggio è previsto un corteo cittadino diretto verso il centro.
Bari – Oltre 10mila persone si sono radunate al molo San Nicola. “Siamo stati i primi a proclamare lo sciopero generale, è la prima volta da anni che accade per motivi strettamente politici”, ha dichiarato Francesco Laterza di Usb Puglia. La manifestazione è passata davanti al consolato israeliano prima di proseguire fino a via Capruzzi. Mobilitazioni anche a Taranto e Lecce.
Bologna – In via Zamboni i collettivi studenteschi hanno bloccato gli accessi al Rettorato e alle facoltà di giurisprudenza e matematica. “Oggi non c’è lezione”, ha rivendicato il collettivo Cambiare Rotta. Pesanti i disagi ferroviari regionali, con cancellazioni su diverse tratte.
Venezia – Da Marghera il corteo, guidato dallo striscione “Gaza sta bruciando. Blocchiamo tutto”, si è diretto al porto. “Abbiamo promesso un blocco e un blocco stiamo per fare”, hanno scandito i promotori al microfono.
Perugia e Terni – In Umbria presidi in piazza Vittorio Veneto e davanti alle stazioni ferroviarie. “Uno sciopero che mette al centro la questione palestinese e una parola d’ordine: blocchiamo tutto”, ha dichiarato Gianluca Liviabella di Usb Umbria.
Firenze – Migliaia di persone hanno paralizzato il traffico all’uscita di Calenzano dell’autostrada A1. Una bandiera palestinese è stata appesa all’opera “Ruota del tempo” di Dani Karavan. Il corteo ha raggiunto Campi Bisenzio e l’area della ex Gkn.
Livorno – Presidi ai varchi doganali del porto. “Siamo qui anche per denunciare l’arrivo di una nave americana carica di armi per Israele”, ha spiegato Giovanni Ceraolo di Usb Livorno, riferendosi all’attesa della “Slnc Severn”.
Palermo – Al corteo, che secondo gli organizzatori ha richiamato 20mila persone, hanno partecipato anche avvocati in toga. In testa lo striscione “Fermare il genocidio a Gaza, difendere la Flotilla, stop economia di guerra”.
Vaticano – Anche i dipendenti laici hanno aderito alla protesta, richiamandosi alle parole di Papa Francesco: “Non c’è futuro basato sulla violenza, sull’esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace: chi li ama veramente, lavora per la pace”. Annunciata la partecipazione alla marcia dei “Preti contro il genocidio” e alla veglia a Santa Maria in Trastevere.