Maxi confisca a Catanzaro: i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito un decreto emesso dal Tribunale – Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione – che dispone l’acquisizione di tre società con i relativi patrimoni aziendali, numerosi veicoli, tre unità immobiliari e diversi conti correnti riconducibili a un uomo ritenuto contiguo alla cosca Forastefano-Abbruzzese. L’uomo è stato qualificato come soggetto a “pericolosità qualificata”, perché indiziato di associazione per delinquere di stampo mafioso.
Il provvedimento – Si tratta di una misura cautelare adottata ex articolo 24 del decreto legislativo 159/2011 dalla Seconda sezione penale – ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Catanzaro. Il provvedimento è stato emesso nell’ambito di un procedimento di prevenzione sulla base delle indagini economico-patrimoniali coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia e condotte dal Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro. Le verifiche hanno riguardato la posizione reddituale dell’indagato e dei suoi familiari, evidenziando la sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati. I beni erano già stati sottoposti a sequestro anticipato nell’ottobre 2024, sempre su disposizione del Tribunale. Ora, con il decreto di confisca, passano definitivamente allo Stato.
I procedimenti penali collegati – Il destinatario della misura risulta coinvolto in diversi filoni giudiziari, convenzionalmente denominati Gentleman II, Kossa e Athena, incentrati sulle attività della cosca attiva nella Sibaritide. Nei procedimenti vengono contestati, a vario titolo, i reati di partecipazione ad associazione dedita all’importazione internazionale di stupefacenti, truffa ai danni dello Stato e violenza privata, tutti aggravati dall’agevolazione mafiosa e commessi tra il 2017 e il 2023.
Lo stato dei processi – Il procedimento Gentleman II, caratterizzato anche dal ricorso alla cooperazione internazionale, e quello Athena sono entrambi in fase di giudizio abbreviato davanti al giudice per le indagini preliminari di Catanzaro. Il procedimento Kossa si trova invece in giudizio di appello dopo la condanna di primo grado. IN ALTO IL VIDEO