Aversa, appello per salvare la Stele normanna e i capitelli medievali dimenticati nel Duomo

di Redazione

Aversa (Caserta) – Un grido d’allarme arriva dal Duomo di San Paolo di Aversa, dove alcuni dei più importanti capolavori dell’arte normanna versano in uno stato di grave abbandono. A lanciare l’appello alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, al Comune e alla Diocesi di Aversa è stato un gruppo di studiosi e cittadini, preoccupati per il destino della preziosa Stele normanna dell’XI secolo e di alcuni capitelli medievali unici al mondo. La segnalazione porta la firma del dottor Guido Verde, primario di Pediatria, e del professor Giuseppe Limone, ordinario di Filosofia del Diritto e della Politica.

Il degrado della Stele – Considerata uno dei massimi esempi di scultura medievale europea e definita dalla critica “picassiana” per la sua potenza espressiva, la Stele normanna giace oggi nel deambulatorio del Duomo, relegata tra impalcature e materiali di cantiere. Eppure, fino a pochi anni fa, era stata esposta in una sala monografica del Museo di Mannheim come simbolo dell’Esposizione Universale dell’Arte Normanna, ricevendo ampio riconoscimento internazionale. Rientrata in Italia, non è mai stata valorizzata, e oggi rischia danni irreparabili.

Capitelli tra rifiuti e buio – La denuncia riguarda anche i capitelli normanni zoomorfi, fra cui il celebre “capitello a due spigoli” e quello delle “teste siamesi”. Anch’essi custoditi nel deambulatorio, si trovano circondati da rifiuti, privi di illuminazione, protezione e segnaletica, al punto da risultare praticamente invisibili ai visitatori.

Le richieste dei firmatari – Gli studiosi e i cittadini chiedono un sopralluogo immediato della Soprintendenza e degli uffici competenti, la rimozione dei materiali estranei dalle aree monumentali e, soprattutto, la messa in sicurezza della Stele con il suo trasferimento al Museo Diocesano o in altra sede adeguata. Per i capitelli, si invoca un progetto di valorizzazione con illuminazione, pannelli informativi bilingui e adeguate protezioni per garantirne la fruizione.

Un patrimonio a rischio – Le opere segnalate sono da anni oggetto di studi accademici e costituiscono una testimonianza unica dell’arte normanna nell’Italia meridionale. L’attuale incuria, denunciano i firmatari, rappresenta un danno gravissimo al patrimonio culturale nazionale.

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