Mondragone (Caserta) – Il rendiconto della gestione 2024 del Comune di Mondragone è stato approvato dal Consiglio comunale lo scorso 24 luglio, quasi tre mesi dopo la scadenza di legge fissata al 30 aprile. Una circostanza che, secondo l’Associazione Mondragone Bene Comune (Ambc), rende l’atto “illegittimo” e ne comporterebbe l’annullamento, con conseguente scioglimento del Consiglio. Un ritardo che Ambc definisce “ingiustificabile” e che sarebbe l’ennesimo segnale di un sistema istituzionale locale “sempre più inadeguato e caotico”, soprattutto per quanto riguarda le funzioni di controllo. “Il pasticciaccio del rendiconto – scrive l’associazione – rappresenta solo l’ultimo episodio di una lunga serie”.
Diffida prefettizia mai notificata? – Il nodo principale sollevato da Ambc riguarda la mancata notifica della diffida prefettizia ai consiglieri comunali, passaggio obbligato – secondo quanto previsto dal Testo Unico degli Enti Locali – per il corretto avvio del procedimento di approvazione fuori termine. A denunciare pubblicamente l’anomalia è stato il consigliere comunale Carlo Federico, del “Movimento Mondragone Attiva”, il cui intervento in Aula è stato integralmente condiviso dall’associazione, che ha invitato a visionarlo tramite i canali social del movimento. Secondo quanto riportato, alcuni consiglieri – all’oscuro della diffida eventualmente ricevuta dal Comune – avrebbero persino chiesto un rinvio della seduta, senza prenderne parte, non avendo contezza delle conseguenze derivanti dalla mancata approvazione nei termini.
Le norme e le eccezioni – Per giustificare il ritardo, il sindaco avrebbe fatto riferimento all’articolo 264 del Tuel, che prevede proroghe nei casi di enti in dissesto. Ma, secondo Ambc, questa norma non si applicherebbe a Mondragone, che aveva approvato entro dicembre 2024 il bilancio pluriennale 2025-2027, antecedente alla dichiarazione di dissesto. Da qui, l’osservazione che l’unico percorso previsto sarebbe stato quello dell’approvazione del rendiconto entro il 30 aprile oppure, come alternativa, successivamente all’approvazione ministeriale del bilancio stabilmente riequilibrato, tuttora non avvenuta. L’approvazione del rendiconto, avvenuta dunque a fine luglio senza i dovuti passaggi procedurali, viene definita da Ambc “clamorosa e gravissima”, con gravi responsabilità anche da parte degli organi di controllo.
Appello al Capo dello Stato – L’associazione denuncia, infine, il silenzio istituzionale, ricordando che ben tre interrogazioni parlamentari, oltre a varie segnalazioni sulle presunte illegittimità dell’azione amministrativa del Comune di Mondragone, non hanno ricevuto alcuna risposta da parte dei Ministeri competenti. “Non ci resta che rivolgerci direttamente al Capo dello Stato – conclude Ambc – al quale nei prossimi giorni faremo presente tutto ciò, nella speranza che in questo deserto democratico, che è diventata la provincia di Caserta, non passi in cavalleria anche questo ennesimo obbrobrio”.