Avrebbe compiuto 36 anni il prossimo 7 agosto Michele Noschese, in arte Godzi, il dj e producer napoletano che aveva conquistato la scena elettronica internazionale partendo da Ibiza. Il suo corpo senza vita è stato trovato nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio sull’isola spagnola che da anni era diventata la sua casa creativa.
Secondo una prima ricostruzione, Noschese stava partecipando a una festa nella sua abitazione insieme ad alcuni amici quando, probabilmente a causa della musica ad alto volume, i vicini avrebbero chiamato la Guardia Civil. Gli agenti, intervenuti sul posto, avrebbero avuto un violento confronto con il dj: diversi presenti hanno riferito che Michele sarebbe stato percosso da alcuni agenti. Sempre secondo i testimoni, il corpo, già privo di vita, sarebbe stato poi trasportato da un’ambulanza non in ospedale ma direttamente in obitorio. Una versione dei fatti che dovrà ora essere verificata dalla magistratura spagnola. In queste ore è in corso l’autopsia per fare luce sulle cause del decesso.
Un talento partenopeo tra le capitali della musica elettronica – Laureato in Economia, figlio di un noto avvocato napoletano, Noschese aveva deciso presto di abbandonare una carriera più tradizionale per seguire la passione viscerale per la musica. Da ragazzo aveva militato in club calcistici di alto livello, arrivando fino alla Serie A svizzera, ma aveva rifiutato un contratto professionistico per dedicarsi anima e corpo alla consolle. Dopo una prima esperienza a Londra, si era trasferito a Ibiza, epicentro mondiale della musica elettronica, dove aveva trovato la sua dimensione creativa. Con il nome d’arte Godzi, era diventato un punto di riferimento per la scena techno e house, portando il suo sound in club prestigiosi di Londra, Parigi, Barcellona e New York.
Il ricordo sui social – La notizia della morte si è diffusa rapidamente attraverso i social network, con messaggi di cordoglio da parte di amici, colleghi e fan. Mood Child Art, piattaforma e label attiva nel circuito techno-house, lo ha commemorato con queste parole: «Siamo veramente addolorati da questa notizia. Michele aveva un cuore gentile e faceva parte della famiglia Mood dopo aver pubblicato il suo edit Love This Game su Mood Edits». Decine di artisti e appassionati in queste ore stanno riempiendo la rete di tributi e ricordi per un artista che ha saputo coniugare tecnica e sensibilità, diventando una figura amata non solo per il suo talento ma anche per la sua generosità e umanità.