7,5 milioni di prodotti alimentari irregolari: blitz della Finanza in un capannone “fantasma”

di Redazione

Una vera e propria montagna di prodotti destinati al contatto con gli alimenti, privi di tracciabilità e fuori dai circuiti ufficiali di controllo sanitario. È quanto hanno scoperto i militari della Sezione Operativa Pronto Impiego del Gruppo della Guardia di Finanza di Padova durante un’ispezione condotta all’interno di un capannone nella zona industriale del capoluogo.

L’operazione, sviluppata a partire da un’attenta attività di analisi delle attività economiche attive nell’area, ha permesso di individuare un’impresa dedita al commercio all’ingrosso di Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti (MOCA), risultata completamente irregolare sotto il profilo della sicurezza alimentare e della documentazione sanitaria. I finanzieri hanno agito con il supporto tecnico del personale del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (S.I.A.N.) dell’ULSS 6 Euganea, che ha coadiuvato le verifiche sul campo.

All’interno della struttura, non censita presso le autorità sanitarie competenti, sono stati rinvenuti circa 7,5 milioni di articoli MOCA – dai contenitori agli imballaggi, fino a componenti per macchinari destinati alla lavorazione degli alimenti – tutti privi delle indicazioni essenziali per garantirne un uso sicuro. Mancavano non solo le istruzioni d’impiego, ma anche le certificazioni obbligatorie a garantire la tracciabilità delle materie prime. Ancora più grave, l’omessa comunicazione dell’attività alle autorità sanitarie, obbligo previsto dalle normative nazionali e comunitarie.

La normativa di settore, infatti, impone che tutti i materiali e oggetti destinati a entrare in contatto con gli alimenti siano conformi a rigorosi standard, per evitare il rischio che rilascino sostanze pericolose nei cibi. Inoltre, ogni impresa che importi, produca, trasformi o distribuisca MOCA è tenuta a registrare la propria attività presso la competente autorità sanitaria. Il titolare della ditta individuale è stato segnalato al Comune di Padova, mentre l’intero stock di merce irregolare è stato posto sotto sequestro, in attesa del ritiro definitivo dal mercato. IN ALTO IL VIDEO

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