Il Tricolore che sventola maestoso nel cielo di Roma, le Frecce Tricolori che solcano l’aria in formazione perfetta, il suono dell’Inno di Mameli che risuona tra i Fori Imperiali: così l’Italia ha celebrato i 79 anni della Repubblica. Una giornata che, al di là del cerimoniale, resta un richiamo identitario, civico e istituzionale alla memoria collettiva e ai valori fondanti della nostra democrazia.
La cerimonia si è aperta come da tradizione con l’omaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Milite Ignoto e si è conclusa tra gli applausi della folla con l’esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale. Dieci aerei, nove in formazione e uno solista, hanno colorato il cielo della Capitale con le scie tricolori, accompagnando lo spettacolare lancio da oltre mille metri dei sei atleti del Reparto sportivo della Brigata Folgore. Tra loro anche una donna, simbolo di un’Italia che evolve e include. I paracadutisti hanno fatto planare sui Fori Imperiali una gigantesca bandiera italiana di 200 metri quadrati, in omaggio alla Nazione e al Capo dello Stato.
In prima linea, accanto al presidente Mattarella, il ministro della Difesa Guido Crosetto, insieme con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Portolano, destinatario del messaggio ufficiale del Quirinale. “Settantanove anni or sono, il popolo italiano decretava, con il suo voto, la nascita della Repubblica, al culmine di un lungo percorso iniziato con la guerra di Liberazione – ha scritto Sergio Mattarella –. Con il referendum del 2 giugno 1946, gli italiani scelsero di proseguire in un cammino verso l’affermazione di valori di libertà, democrazia e pace, trasfusi nella Costituzione che di lì a poco avrebbe visto la luce. Valori sui quali si fonda la nostra comunità civile e ai quali si rivolgono tutte le istituzioni chiamate a operare in favore della collettività”.
Un messaggio che risuona forte anche nei toni scelti dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che sui social ha condiviso una riflessione dal carattere patriottico e valoriale: “Il 2 giugno celebriamo la nascita della nostra Repubblica. Un giorno che ci ricorda chi siamo: un popolo fiero, capace di rialzarsi dopo le prove più dure, tenendo saldi i valori della libertà, dell’unità e dell’identità nazionale”. E ancora: “Celebrare l’Italia oggi significa onorare chi ha dato la vita per difenderla, e chi ogni giorno la serve con coraggio, dedizione e silenzioso orgoglio. Essere italiani vuol dire appartenere a qualcosa di grande, che va difeso, amato, trasmesso”.
Alla sfilata hanno preso parte tutte le Forze Armate, i corpi ausiliari dello Stato, la Polizia di Stato, che nel 2025 festeggia i 173 anni dalla sua fondazione, e i rappresentanti della Protezione Civile. Una celebrazione solenne, carica di simbolismo, che ha unito idealmente i protagonisti della Repubblica: dalle istituzioni ai cittadini, dai militari ai caduti, dai padri costituenti alle nuove generazioni.