Trentola Ducenta, il j’accuse dei consiglieri di opposizione: “Città senza direzione, serve un progetto unitario”

di Antonio Taglialatela

Trentola Ducenta (Caserta) – Una dichiarazione congiunta dai toni netti e dal contenuto politico inequivocabile scuote il panorama amministrativo di Trentola Ducenta. A firmarla sono i consiglieri comunali Antonio Cantile, Michele Ciocia, Pasquale Davide De Marco e Michele Carofalo, che tracciano un bilancio impietoso dell’attuale governo cittadino guidato dal sindaco Michele Apicella e lanciano un appello all’unità in vista delle elezioni del 2026.

“Trentola Ducenta: una città senza direzione. È tempo di ricostruire, insieme”, esordiscono i quattro esponenti dell’opposizione, che puntano il dito contro quella che definiscono una gestione fallimentare, priva di visione e scollegata dai bisogni concreti della comunità. I consiglieri denunciano, in particolare, le criticità in tre settori chiave: finanze, urbanistica e lavori pubblici. Parlano di una totale assenza di pianificazione e trasparenza, accusando l’amministrazione di aver speso fondi pubblici “senza un criterio organico” e di aver lasciato numerosi cantieri “a metà”, creando disagi anziché soluzioni.

“I lavori per il rifacimento della rete fognaria e stradale sono partiti, ma mai completati con ordine e metodo. I cantieri lasciati a metà sono diventati simbolo di un’amministrazione paralizzata, incapace di dare risposte e ancora meno di immaginare il futuro”, affermano. L’affondo prosegue sul fronte dell’edilizia scolastica, definita un “buco nero dell’azione amministrativa”, finora taciuto – spiegano i consiglieri – “per rispetto dei più giovani”, ma che ora “merita una denuncia pubblica”.

Altro punto dolente, per la minoranza consiliare, è quello che considerano “il totale vuoto” sul piano delle politiche culturali, sociali e aggregative: “Nessun progetto identitario. Nessuna iniziativa capace di restituire dignità al vivere comune. Nessun impulso alla partecipazione civica”. Una città “priva di anima”, governata con un approccio “esclusivamente burocratico, distante dalla vita delle persone”, questa l’immagine che restituiscono i consiglieri di opposizione, convinti che il prezzo di questo immobilismo non sia solo simbolico, ma anche “concreto e materiale”, con ricadute tangibili sulla qualità della vita.

Di qui l’invito alla mobilitazione in vista della scadenza elettorale del prossimo anno. Un invito a superare steccati ideologici e personalismi per dare vita a un’alternativa solida: “Le problematiche della nostra città richiedono serietà, competenza e una visione condivisa. È il momento di superare personalismi e divisioni”. “Per le elezioni del 2026, la nostra comunità deve trovare il coraggio di unirsi intorno a un progetto credibile, onesto e inclusivo. Non possiamo più permetterci approssimazione e immobilismo. Dobbiamo scegliere di costruire, insieme”. I quattro consiglieri concludono con un messaggio chiaro: serve “un progetto unitario in completa contrapposizione a questa amministrazione”. Un manifesto politico che sembra prefigurare la costruzione di un nuovo fronte civico, pronto a contendere la guida della città.

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