Sembra non volersi spezzare la catena di morte legata al Bayesian, il veliero affondato circa un anno fa al largo di Porticello (Palermo), provocando la morte di sette persone. Durante le operazioni di recupero del relitto, un sub ha perso la vita in immersione, come se una sorta di maledizione continuasse ad avvolgere quella nave e le sue acque. La vittima è Robcornelis Maria Huijben Uiben, 39 anni, impegnato nei lavori subacquei per riportare a galla lo scafo.
Secondo le prime ricostruzioni, il sommozzatore sarebbe stato colpito da un malore mentre si trovava sott’acqua, durante le fasi preparatorie delle operazioni. Una prima ispezione sul corpo non ha rilevato traumi né segni di ustioni. Riportato in superficie, l’uomo è stato soccorso a bordo delle imbarcazioni Hebo 2 e Hebo 10, ma ogni tentativo di rianimarlo si è rivelato vano. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la guardia costiera, che hanno avviato le indagini per chiarire le cause del decesso.
Il Bayesian, lungo circa 50 metri, affondò al largo di Palermo all’alba del 19 agosto, travolto da una violenta tromba marina. A bordo viaggiavano 22 persone: in 15 furono salvate grazie all’intervento tempestivo delle motovedette della guardia costiera e dei vigili del fuoco, mentre per altre sette non ci fu nulla da fare.
Tra le vittime del naufragio figuravano personalità di spicco del mondo economico e finanziario internazionale: Mike Lynch, imprenditore britannico e proprietario dell’imbarcazione, la figlia diciottenne Hannah, il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer con la moglie Judy, l’avvocato Chris Morvillo e la consorte Neda, insieme al cuoco di bordo Recaldo Thomas. Il recupero del relitto era iniziato lo scorso 28 aprile, a distanza di oltre otto mesi dalla tragedia. Un’operazione complessa e delicata, diventata ora teatro di un nuovo lutto.