Settembre al Borgo: tutto esaurito alla Reggia per Veloso

di Redazione

Caetano VelosoCASERTA. Magica notte di mezza estate con Caetano Veloso, protagonista assoluto nella Reggia di Caserta. Il musicista brasiliano ha incantato i 2500 spettatori assiepati in uno dei quattro cortili vanvitelliani, conquistando con la sua leggerezza l’austero palazzo regale.

Ebbene, proprio la leggerezza è il tema della trentottesima edizione del Settembre al Borgo diretto da Ferdinando Ceriani e Paola Servillo, di cui il concerto di Caetano Veloso ha rappresentato un’ammaliante e suadente anteprima. Il realtà il festival casertano proseguirà poi dal 28 al 31 agosto e dal 4 al 7 settembre, in due week-end che promettono di essere all’insegna del grande spettacolo e della cultura. Il popolare cantautore brasiliano ha tenuto nella Reggia di Caserta l’unico concerto per il Sud della sua breve ma intensa tournée italiana che lo ha visto protagonista anche a Umbria Jazz. E da Perugina, dove ha fatto coppia con Stefano Bollani, l’artista è arrivato direttamente a Caserta, dopo una breve, ma confortante sosta al Grand Hotel Vanvitelli di San Marco Evangelista. In tour Veloso porta il suo ultimo album, «Solo», ma nel corso del concerto casertano non ha dimenticato di proporre una selezione del meglio del suo sconfinato repertorio, da «Voce e linda» a «Coracao vagabundo», da «Sampa» a «Terra», a «Volver», a «Paloma triste». Tutto eseguito rigorosamente da “solo”, con la sua voce e la sua chitarra.

Caetano Veloso, l’esponente più noto a livello internazionale della musica popolare brasiliana e del movimento tropicalista, ha iniziato la sua carriera artistica come innovatore negli anni ’60, non abbandonando mai negli anni successivi, e sino ai giorni nostri, la esplorazione di tutti i generi musicali, dal folklore brasiliano ai ritmi africani, al rock, al jazz, fino alla canzone sentimentale e tradizionale in lingua spagnola.Una contaminazione e una curiosità che non riguarda soltanto i generi musicali, ma anche la poesia, praticata nei testi evocativi e raffinati e citata nei riferimenti ai grandi, con i numerosi incroci con il cinema italiano (Fellini e Antonioni in primo luogo), la collaborazione con il regista spagnolo Pedro Almodovar e la realizzazione di diverse colonne sonore, la storia complicata e ricchissima del proprio Paese, l’impegno politico progressista, la comunità degli artisti brasiliani suoi contemporanei, con particolare predilezione per quelli della sua terra, Bahia, con i quali ha condotto le battaglie per un rinnovamento culturale e musicale del suo Paese, con in prima fila l’amico di sempre Gilberto Gil, la sorella Maria Bethânia e l’amica Gal Costa.

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