Il Polo Sovranista propone indennità di natalità per secondo figlio

di Redazione

Napoli – “Un’indennità di natalità di 500 euro al mese alle donne per il secondo figlio e il rilancio della questione etica legata all’essere ‘Madri per natura’. Sono i temi emersi dalla conferenza promossa dal Polo sovranista della Campania, tenuta a Napoli in occasione della Festa della Donna.

“Il crollo delle nascite, come registrato dall’Istat, è un allarme nazionale – ha detto la Responsabile del centro sud del Movimento Nazionale per la sovranità, Gabriella Peluso – che provoca la morte del Paese e la sua perdita di identità perché, di questo passo, gli unici bambini che nasceranno saranno stranieri e non più italiani. Occorre, dunque, un Piano straordinario per natalità che metta in campo misure efficaci e concrete tra cui asili nido gratis, il bonus bebè, il taglio dell’Iva sui prodotti per bambini, l’applicazione del quoziente familiare per alleggerire il peso fiscale sulle famiglie numerose. Se lo Stato italiano spende risorse per le banche e per gli immigrati, ha il dovere di trovare le risorse necessarie per sostenere il reddito di natalità e la famiglia tradizionale”.

“E’ una questione legislativa, ma soprattutto etica – ha evidenziato Peluso – perché, di fronte a pratiche come l’utero in affitto e a sentenze come quella del giudice di Trento, è fondamentale rimarcare l’essere madri per natura, il ruolo fondamentale delle donne come fonte della vita e il diritto dei bambini ad avere una madre e un padre, valori fondanti della nostra società”.

“Le donne hanno fatto importanti conquiste fatte nel mondo del lavoro, della politica, delle istituzioni, dove cresce numericamente la presenza femminile anche se le amministratrici, salvo poche eccezioni, esercitano deleghe meno pesanti rispetto agli uomini – ha aggiunto Peluso – evidenziando che “permane ancora un certo maschilismo nei partiti e nei movimenti politici e non a caso solo una forza politica, FdI-An, ha a capo una donna. Occorre, dunque, lavorare per cambiare questa mentalità che nemmeno le leggi sulla parità di genere hanno scardinato”.

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