“Suburra”, scacco al clan Spada di Ostia: 10 arresti

di Redazione

Ostia (Roma) – Dieci esponenti della famiglia Spada sono finiti in manette a Ostia, martedì mattina, durante un blitz dei carabinieri del comando provinciale di Roma.

Nei loro confronti i carabinieri, nell’ambito dell’inchiesta battezzata “Sub Urbe”, hanno emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: ai dieci Spada, tra cui alcune donne, viene contestato di aver preso parte a una gambizzazione e a varie estorsioni.

In più, secondo gli inquirenti hanno agito con metodo mafioso, per cui tra le contestazioni c’è anche quella ex 416 bis del codice penale.

La famiglia Spada, assieme a quelle Fasciani e Triassi, è considerata uno dei clan che controlla gli affari illeciti, dalla droga alle estorsioni, sul litorale romano. Sono ritenuti affiliati ai Fasciani e parenti dei più noti Casamonica.

Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto della Dda di Roma, Michele Prestipino, sono partite dalla gambizzazione (nel video in alto) di Massimo Cardona, alias “Baficchio”, di Ostia, cugino del più noto Giovanni Galleoni, ucciso a colpi d’arma da fuoco il 22 novembre 2011 con Francesco Antonini, “quando – spiegano i carabinieri – entrambi si trovavano all’apice della loro ascesa criminale che li vedeva ai vertici di una organizzazione operante sul litorale ostiense”.

Cardona, 48 anni, con diversi precedenti di polizia, la mattina del 22 ottobre mentre si trovava nei pressi del supermercato Conad di via Cagni di Ostia fu raggiunto da due persone in sella a un T-Max e colpito alle gambe da due colpi di pistola calibro 7,65 esplosi da uno dei due malviventi. I soggetti, che nella circostanza indossavano caschi e guanti, si davano poi alla fuga, mentre Cardona veniva ricoverato all’ospedale Grassi.

Per gli investigatori le indagini hanno chiarito il movente del gesto sarebbe da ricondurre a una contrapposizione fra opposte fazioni criminali facenti capo rispettivamente al clan emergente degli Spada e alla perdente compagine dei Baficchio-Galleoni, contrapposizione volta ad affermare la supremazia territoriale dell’una rispetto all’altra nella gestione delle illecite attività ricomprese nel territorio di Ostia Ponente.

Esecutore materiale del ferimento sarebbe Manuel Granato, 32 anni, che per i carabinieri “ha condotto materialmente l’azione di fuoco con il supporto di altri sodali che nella circostanza ricoprivano il ruolo di vedetta e ai quali era stato assegnato il compito di segnalare gli spostamenti della vittima”.

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