Napoli – L’antico forno di Capodimonte, quello in cui si ritiene sia stata cotta la prima pizza dedicata alla principessa Margherita, è tornato ad accendersi per celebrare l’ottavo anniversario del riconoscimento Unesco dell’arte della pizza napoletana.
Nel forno settecentesco conservato nel Real Bosco il fuoco è tornato vivo in un luogo che ancora oggi conserva la sua dimensione originaria, capace di unire memoria storica, sapori e una filiera alimentare a passo d’uomo, grazie agli ortaggi, alla frutta e alla verdura che arrivano direttamente nelle cucine rinnovate del Giardino Torre. “Non solo a chilometro zero, ma letteralmente a centimetro zero. Una cucina sana, una cucina napoletana, identitaria, una cucina radicata nella storia”, ha detto il direttore del polo, Eike Schmidt.
Il Giardino Torre, fruttiera reale dei Borbone – A fare da scenario all’anniversario è stato ancora una volta il Giardino Torre, antica fruttiera reale dei Borbone, che ha ospitato la cerimonia dedicata al riconoscimento Unesco. “Qui è stata affissa, otto anni fa, la targa che celebra proprio quest’occasione qui al Giardino Torre, perché è presente l’antico forno dove è stata cotta la pizza in onore della regina Margherita, ma che già nel secolo precedente, ci sono testimonianze storiche, è stata cotta anche per i Borbone. Quindi, la pizza in un luogo lontano dal palazzo, ma comunque in un luogo di bellezza”, ha ricordato Nunzia Petrecca, amministratrice di Delizie Reali scarl.
Tre maestri, tre ricette storiche – La celebrazione è passata anche attraverso il gusto, con tre pizzaioli impegnati a rievocare altrettante ricette simbolo della tradizione. Tra una “Mastunicola”, una Marinara e una Margherita, impastate da Salvatore de Rinaldi, Antonio Falco e Jessica De Vivo, l’antico forno ha ritrovato la sua funzione originaria, trasformando l’omaggio all’Unesco in una vera festa popolare, sospesa tra storia, identità e profumi di impasto appena sfornato. IN ALTO IL VIDEO
