Berlusconi: “Meloni miglior premier in Europa”. “Forza Italia? Servono volti nuovi”

di Redazione

Nel tradizionale incontro di Natale con la stampa a Cologno Monzese, Pier Silvio Berlusconi ha scelto parole nette per descrivere l’operato dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, definendolo solido nonostante un quadro internazionale complesso. Nessuna esitazione, invece, sulla distanza da un eventuale impegno politico personale: un’ipotesi che, ha chiarito, oggi non è sul tavolo.

Il giudizio sul governo – “Io penso che il governo, in una situazione super complicata, stia facendo bene: tutti gli indicatori economici rimangono positivi in una situazione macroeconomica europea e mondiale complicatissima. Quindi il mio giudizio è positivo. E poi, guardiamoci intorno: secondo me abbiamo il miglior primo ministro in circolazione in Europa”, ha affermato l’amministratore delegato di Mfe-MediaforEurope parlando dell’esecutivo Meloni. Un apprezzamento che, nelle sue parole, si estende anche alle scelte economiche: secondo Berlusconi, il governo sta facendo bene “anche sulla Manovra”.

Nessuna discesa in campo – L’idea di un impegno politico diretto non lo riguarda: “Non è un tema che oggi esiste”. In questa fase, ha precisato, “tutte le mie energie sono dedicate a Mfe, alla nostra Europa e, quelle che rimangono, alla mia famiglia che è il centro della mia vita”. E a chi gli ha ricordato, con ironia, che nel 2027 avrà la stessa età con cui suo padre Silvio decise la discesa in campo, ha replicato: “Questo lo avevo già detto io”. Poi ha aggiunto: “Oggi la scienza porta la vita ad allungarsi, dunque c’è tempo”.

Il rapporto con Forza Italia – Berlusconi non ha nascosto un’attenzione particolare verso il partito fondato da suo padre: “So che apro una parentesi sul fatto che io e Marina ci appassioniamo ai destini di Forza Italia; ma siamo onesti: è naturale. Tra i lasciti di mio padre, uno dei più grandi, se non il più grande, è proprio Forza Italia. E noi siamo due persone che lavorano, appassionate e impegnate nel proprio ruolo e nel proprio lavoro. Chi fa l’imprenditore non può essere distante dalla politica”. Ha inoltre espresso gratitudine verso il segretario Antonio Tajani: “Io ho una gratitudine vera per lui e per tutta la squadra che gli sta intorno: hanno tenuto in piedi il partito dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, cosa tutt’altro che facile”. Guardando avanti, però, immagina una fase nuova: “Ritengo che, guardando al futuro, siano inevitabilmente necessarie facce nuove, idee nuove e un programma rinnovato. Attenzione: questo non mette in discussione i valori fondanti di Forza Italia, che sono i valori del pensiero e dell’agire politico di Silvio Berlusconi, ma sono valori che vanno adattati a quella che è la realtà di oggi, cioè al 2025”.

Le strategie di Mfe e i numeri del 2025 – Passando ai risultati del gruppo, l’amministratore delegato ha definito il 2025 “un anno straordinario, dopo un 2024 che già era stato eccezionale”. “Oggi non siamo più quello che eravamo prima, oggi siamo un’altra cosa. Siamo riusciti, con sette anni di lavoro, di determinazione e di coraggio a dare al nostro gruppo una nuova dimensione. Oggi siamo davvero una multinazionale, l’unica multinazionale italiana del settore media. E questo è un dato importante”. Il percorso, ha spiegato, si fonda su tre direttrici: “Abbiamo lavorato su tre linee strategiche molto semplici e molto dritte da alcuni anni”. Le linee indicate sono “il prodotto, lo sviluppo di un sistema cross-mediale e la crescita internazionale”. Una coerenza che, secondo lui, ha portato risultati concreti.

Sul fronte dell’audience, Berlusconi ha ricordato che tra il 2019 e il 2025 “i risultati su tutto il pubblico italiano nelle 24 ore, aggiornati al 6 dicembre, vedono una share salita al 37,5%, contro il 35,8% della Rai. Siamo il primo editore e, per il terzo anno consecutivo, abbiamo superato la concorrenza del servizio pubblico”. Un traguardo che, ha puntualizzato, “poco ci interessa perché la gara la facciamo con noi stessi soprattutto a livello di contratti pubblicitari”. Ma i dati restano significativi: “Cresciamo in controtendenza rispetto alla maggior parte degli altri broadcaster, frutto di un lavoro profondo, oltre che il segnale che ad oggi siamo l’editore televisivo più moderno, con un’offerta che resiste più degli altri editori”.

Sul bilancio atteso per quest’anno, l’ottimismo resta: “Sul risultato finale del 2025 restiamo positivi: non mettiamo in discussione di fare un utile più alto dell’anno scorso e di avere una distribuzione dividendi simile a quella dello scorso anno”. Più difficile, invece, fare previsioni sul trimestre in corso: “Sul quarto trimestre non siamo in condizioni di fare previsioni perché il momento economico, e quindi del mercato della pubblicità in Italia, in Spagna e in Germania è complicato. Non è, da un punto di vista di mercato tv, un bel quadrimestre. Tutti e tre i Paesi vedono un deciso calo, la Spagna ha toccato -10%, in Germania siamo intorno a -8%, in Italia è un meno molto più piccolo, intorno al 2%”.

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