Mondragone (Caserta) – Ritorna al centro dell’attenzione pubblica la vicenda del comando di Polizia municipale di Mondragone, segnata ancora una volta da ombre e interrogativi. L’Associazione Mondragone Bene Comune (AMBC) interviene denunciando, con toni duri, l’assenza del Comune nell’elenco ufficiale dei dispositivi autovelox pubblicato dal Ministero dei Trasporti, dopo la scadenza del termine per la comunicazione dei dati obbligatori. Una mancanza che solleva interrogativi sulla validità delle sanzioni elevate dal 29 novembre, data indicata dal Ministero per lo spegnimento degli apparecchi non censiti.
La denuncia dell’associazione – L’AMBC parla di una città “tristemente ritornata” alla ribalta giudiziaria, richiamando vicende che hanno coinvolto amministratori del passato e dell’attuale maggioranza. Al centro della contestazione c’è la mancata trasmissione, entro il 28 novembre, delle informazioni richieste dal Ministero sui dispositivi di rilevamento di velocità: marca, modello, matricola, decreti di approvazione, posizione, direzione di marcia. Parametri obbligatori per la pubblicazione nell’elenco online del MIT. Secondo l’associazione, scorrendo il registro nazionale degli autovelox non risulterebbe alcuna presenza della città di Mondragone, a differenza – sostengono – di altri comuni limitrofi.
Il nodo della validità delle sanzioni – La normativa stabilisce che gli enti inadempienti debbano sospendere il funzionamento dei dispositivi a partire dal 29 novembre. Da qui l’interrogativo avanzato dall’AMBC: gli autovelox presenti sul territorio sono stati effettivamente disattivati? E soprattutto, quale valore avrebbero eventuali verbali elevati dopo quella data? L’associazione invita i cittadini a ricordare che le multe comminate con strumenti non censiti sarebbero da ritenersi nulle, in attesa di verifiche ufficiali.
Il monito dell’AMBC – Nella nota, l’associazione richiama le responsabilità della politica locale e denuncia una gestione definita “fallimentare”, accusando l’Amministrazione di non aver affrontato adeguatamente quello che ritiene un “caos autovelox” radicato da anni. Queste le parole riportate: “Il nostro Comando dei Vigili urbani è tristemente ritornato in questi giorni all’attenzione della cronaca giudiziaria, mentre noi continuiamo a non comprendere come ‘chi di dovere’ non abbia ritenuto – di fronte a fatti così gravi (che coinvolgono ex sindaci e attuali vicesindaci, tra gli altri) – di attivare neppure uno straccio di Commissione d’accesso. Tempo fa ci chiedevamo: ma chi è che ha interesse a far restare questo ‘disgraziato’ territorio ai confini della legalità e della vivibilità?
L’Associazione Mondragone Bene Comune ha denunciato in lungo e in largo e per anni ‘lo scandalo’ delle multe, che ha portato Mondragone al vertice nazionale per sanzioni elevate. Da qualche giorno, il 28 novembre, sono scaduti i termini per l’invio dei dati sui dispositivi e i sistemi di rilevamento della velocità da parte delle amministrazioni e degli enti da cui dipendono gli organi di polizia stradale. Tramite la piattaforma telematica predisposta dal Ministero dei Trasporti – MIT, gli enti dovevano indicare entro il 28 novembre scorso, per ogni dispositivo: marca, modello, versione, matricola ove presente, estremi del decreto MIT di approvazione o omologazione, collocazione chilometrica (qualora necessario) e direzione di marcia, in modo da permettere la pubblicazione di tutti i dati, liberamente consultabili sul portale istituzionale del Ministero. Infatti, una volta concluso il censimento, è comparso online l’elenco ufficiale degli autovelox: https://velox.mit.gov.it/dispositivi. Scorrendo, però, l’elenco ufficiale, del comune di Mondragone non vi è traccia alcuna. A differenza, per esempio, di Formia, di Cellole o di Sessa Aurunca (per fare qualche esempio).
Occorre ricordare che i Comuni che non hanno comunicato i dati sulla piattaforma dovranno spegnere gli apparecchi a partire dal 29 novembre, pena la nullità delle multe elevate. Quindi, dal 29 novembre scorso tutti i dispositivi presenti nel comune di Mondragone sono spenti? In attesa di saperne di più, possiamo intanto ricordare ai cittadini che eventuali multe emesse dal 29 novembre attraverso l’uso di questi apparecchi i cui dati non sono stati comunicati sono nulle. E sperare che chi ne ha formalmente facoltà interroghi quanto prima quel Sindaco, che ha portato la città al fallimento, per sapere come mai Mondragone nell’elenco del MIT non ci sia. Il caos autovelox e lo scandalo delle multe dura nella nostra città da troppo tempo. Una vergogna che avrebbe meritato ben altra attenzione da parte di quelle istituzioni che avrebbero il dovere di vigilare. E neppure interrogazioni consiliari e parlamentari ed esposti hanno scalfito l’arroganza di questa fallimentare Amministrazione di centrodestra.
La Cassazione ad aprile 2024 ha stabilito la nullità delle multe elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati, ma il Sindaco, l’autore del fallimento del comune di Mondragone – un tragico evento mai accaduto nella storia della città – e la sua Amministrazione, ormai di fatto collocata a pieno titolo nel centrodestra, hanno continuato a fare finta di niente. In nessuna altra realtà uno scandalo come quello che sta travolgendo il Comando dei Vigili urbani e che coinvolge direttamente le due ultime Amministrazioni sarebbe passato quasi in sordina, come sta vergognosamente succedendo da noi. Una città anestetizzata, che neppure il dissesto è riuscita a smuovere (a proposito: si sa qualcosa dell’attività dell’OSL?), pagherà nei prossimi mesi ed anni un prezzo altissimo e dovrà ringraziare coloro ai quali per anni ha testardamente fatto fiducia e che hanno fatto fallire il Comune. ‘Chi è causa del suo mal pianga se stesso’”.

