Trapani, sequestro da oltre 100 milioni alla Liberty Lines: 48 indagati sui fondi per le isole minori

di Redazione

Un maxi sequestro da oltre 100 milioni di euro ha colpito la Liberty Lines, la compagnia che assicura i collegamenti veloci tra la Sicilia e le isole minori. Le Fiamme gialle del comando provinciale di Trapani hanno eseguito oggi il decreto di sequestro preventivo, disposto d’urgenza dalla procura della Repubblica, che blocca l’intero compendio aziendale e le quote sociali della società armatoriale, indicato come profitto di una lunga serie di reati ipotizzati.

L’accusa: contributi incassati senza rispettare il contratto – Nel mirino degli inquirenti sono finiti soggetti riconducibili alla governance della Liberty Lines, alla compagine sociale, ai manager e ai dirigenti. Secondo l’ipotesi accusatoria, la società avrebbe incrementato indebitamente i propri profitti incassando ingenti contributi pubblici nonostante il mancato rispetto delle condizioni di trasporto previste dal contratto con lo Stato, con particolare riferimento ai protocolli di sicurezza e alle procedure imposte dalla normativa. L’inchiesta ruota sui finanziamenti erogati dalla Regione siciliana per i collegamenti con le isole minori garantiti da Trapani con traghetti e aliscafi. Alla Liberty Lines viene contestato di non avere segnalato una settantina di avarie ai mezzi in un arco di due anni: omissioni che avrebbero impedito alla Regione di eseguire i necessari controlli e che, se emerse, avrebbero potuto portare alla revoca della concessione per violazioni sia in tema di sicurezza che di efficienza del servizio.

L’indagine e i reati contestati – Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Trapani guidata da Gabriele Paci, hanno impegnato a lungo i finanzieri sull’analisi di una mole imponente di dati, documenti tecnici, capitolati d’appalto e bilanci. Le Fiamme gialle hanno eseguito una serie di perquisizioni e verifiche anche negli uffici della capitaneria di porto. Gli indagati sono 48, oltre alla Liberty Lines e alla Sns Società di navigazione siciliana. La procura contesta, a vario titolo, i reati di corruzione, frode nella pubblica fornitura, truffa, falsità ideologica, attentato alla sicurezza dei trasporti e violazioni delle norme sulla navigazione. L’inchiesta si innesta anche sul filone già emerso con l’indagine Mare Monstrum del 2017.

Dimensioni della società e amministrazione giudiziaria – Nel provvedimento si quantifica in oltre 90milioni di euro il fatturato della Liberty Lines, che presenta un attivo patrimoniale di circa 150 milioni e oltre 750 dipendenti. Tenuto conto della complessità, della strategicità e della rilevanza pubblica delle attività aziendali poste al servizio della collettività, la procura ha nominato un collegio di amministratori giudiziari composto da tre membri (due dottori commercialisti e un avvocato) con il compito di ripristinare le condizioni di legalità e, allo stesso tempo, garantire la continuità aziendale e del servizio pubblico di collegamento con le isole minori, nel rispetto delle esigenze di sicurezza dei passeggeri e della piena tutela dei livelli occupazionali.

Collegamenti garantiti e nessuna interruzione del servizio – La stessa procura, nel disporre il sequestro, ha precisato che l’attività aziendale proseguirà senza soluzione di continuità: i collegamenti marittimi resteranno operativi, senza variazioni o interruzioni riconducibili all’esecuzione del provvedimento di sequestro preventivo. I fruitori del servizio pubblico vengono quindi informati che il trasporto veloce tra la Sicilia e le isole minori continuerà regolarmente.

La linea di difesa dei legali – Gli avvocati della Liberty Lines e degli azionisti, Alfonso Furgiuele, Lorenzo Contrada e Giovanni Di Benedetto, contestano duramente il provvedimento: parlano di un sequestro privo dei presupposti di legge e annunciano una battaglia giudiziaria per ottenerne l’annullamento. In una nota affermano: “Il decreto di sequestro ai danni dei loro assistiti è stato emesso dalla procura della Repubblica di Trapani in carenza sia di qualsivoglia ragione di urgenza sia degli ulteriori presupposti che ne avrebbero consentito l’adozione. Nei modi e nei termini di legge si rappresenteranno al giudice i vari elementi che ne impongono la caducazione, ripristinando la piena operatività della società”.

Le rassicurazioni della Liberty Lines – La società, da parte sua, prova a calmare i timori di utenti e istituzioni. In una comunicazione ufficiale, la Liberty Lines sottolinea la fiducia nei controlli in corso: “Confermiamo piena fiducia in un esito positivo delle indagini. Il servizio pubblico di collegamento veloce con le isole siciliane proseguirà regolarmente”. E ancora: “In merito alle operazioni condotte questa mattina dalla guardia di finanza presso i nostri uffici, relative a presunte irregolarità operative, Liberty Lines conferma la propria fiducia in un esito positivo delle indagini e assicura che il servizio pubblico di collegamento veloce con le isole siciliane proseguirà regolarmente”. IN ALTO IL VIDEO

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