Poliziotto ucciso da Suv, a Napoli i funerali di Aniello Scarpati

di Redazione

Un applauso lungo, compatto, ha rotto il silenzio all’ingresso del feretro di Aniello Scarpati nella chiesa evangelica Adi di via frà Gregorio Carafa, a Napoli. La bara, avvolta nel Tricolore, è stata scortata dal picchetto d’onore della Polizia di Stato: la città ha salutato l’assistente capo coordinatore morto a Torre del Greco quando la Volante su cui era in servizio è stata travolta da un Suv.

Le istituzioni – In chiesa, accanto ai familiari e ai colleghi, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia Vittorio Pisani (che all’arrivo ha abbracciato il figlio di Scarpati), il prefetto di Napoli Michele di Bari, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il questore di Napoli Maurizio Agricola, l’assessore alla Sicurezza del Comune di Napoli Antonio De Iesu. Presente anche l’arcivescovo di Napoli, il cardinale Domenico Battaglia. Tra le autorità, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Salvatore Luongo.

Le parole del ministro – Al termine della celebrazione, Matteo Piantedosi ha detto: «Ogni volta che una vita si spegne mentre si serve lo Stato è una ferita collettiva che ci spinge a riflettere. La morte di un poliziotto in servizio ci dice che la legalità ha un costo, che non si difende da sola. Lo Stato ha il dovere di sostenere chi, come Aniello Scarpati, ha servito lo Stato». E ancora: «Il silenzio che accompagna questa cerimonia è il segno di riconoscenza fino all’estremo sacrificio ed è il modo di dire che ogni sacrificio per lo Stato non viene dimenticato dalla comunità». Poi l’impegno: «Le parole possono poco di fronte a questo dolore familiare, ma la presenza dello Stato sarà costante e concreta».

La moglie: “Chi l’ha ucciso pagherà” – All’esterno, la moglie Eliana ha ringraziato istituzioni e colleghi: «Sono orgogliosa di essere la moglie di un poliziotto. Mio marito è nato ed è morto con la divisa. Sarà sempre nei nostri cuori, lo amerò per sempre. Chi lo ha ucciso, pagherà». E sul futuro del figlio: «Sarò orgogliosa e lo sarà anche suo padre e sono sicura che sarà alla sua altezza».

La dinamica sotto inchiesta – L’incidente è avvenuto nella notte di Halloween a Torre del Greco: il Suv ha invaso la corsia, centrando la Volante su cui viaggiavano Aniello Scarpati e l’agente scelto Ciro Cozzolino. Quest’ultimo è ricoverato: al termine delle esequie, il ministro Piantedosi e il prefetto Pisani gli hanno fatto visita in ospedale.

L’indagato davanti al giudice – Davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Torre Annunziata, Tommaso Severino, 28 anni, imprenditore di Portici, ha ammesso di aver guidato dopo aver assunto alcol e cocaina e di aver preso il volante «per evitare altri problemi» dopo un precedente tamponamento. Ha negato però che ci fosse un inseguimento.

Le versioni a confronto – Una delle tre ragazze minorenni a bordo del Suv ha riferito invece che il mezzo procedeva ad alta velocità per inseguire due ragazzi in scooter dopo una lite per futili motivi. Una ricostruzione che Severino respinge, sostenendo che non ci fosse alcuna sfida in corso.

Le richieste cautelari – Difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono, il 28enne è accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso. Il pubblico ministero ha chiesto la custodia cautelare in carcere; la difesa i domiciliari con braccialetto elettronico. La decisione del gip è attesa nelle prossime ore. IN ALTO IL VIDEO

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico