Napoli, agguato per video hot della figlia del boss: preso il quinto del commando

di Redazione

Napoli – Un volto in più nel mosaico dell’agguato scattato per “lavare” un’onta di famiglia: i carabinieri della Compagnia Napoli Centro hanno identificato il quinto componente del gruppo che, nella notte del 15 settembre scorso, ai Quartieri Spagnoli, colpì due giovani per vendicare la diffusione di un video intimo attribuito alla figlia di un boss del posto.

Nel mirino l’ex della ragazza – Secondo gli accertamenti, l’obiettivo del primo raid era l’ex fidanzato della ragazza, un diciassettenne: intercettato mentre viaggiava su una Smart insieme a un amico, fu risparmiato dai colpi, che invece raggiunsero l’altro passeggero, un 23enne tuttora ricoverato in gravi condizioni con una ferita all’addome. A circa 350 metri di distanza, entro un’ora, si consumò un secondo ferimento: per gli inquirenti, una risposta del 17enne, che avrebbe colpito uno dei due uomini non presenti al primo agguato.

Il movente del video – Il raid, stando alle indagini, sarebbe stato ordinato da un 46enne ritenuto alla guida di un gruppo criminale dei Quartieri Spagnoli, legato al clan Mazzarella. All’origine, la presunta circolazione del video “hot” della figlia del boss, che l’ex fidanzato avrebbe mostrato ad altre persone.

Il quinto uomo – Il destinatario del nuovo arresto è un 17enne napoletano, già detenuto per altra causa. Al minorenne viene contestato il tentato omicidio in concorso aggravato dalle modalità mafiose: avrebbe partecipato alla preparazione del raid effettuando sopralluoghi nella notte precedente. Quel 15 settembre, però, sarebbe arrivato in ritardo con un complice, con il volto travisato e a bordo di uno scooter con targa coperta; il travisamento sarebbe avvenuto in un B&B messo a disposizione da una donna. Quando giunse sul posto, il ferimento del 23enne era già avvenuto.

Gli sviluppi dell’indagine – Nei giorni scorsi erano già stati sottoposti a fermo quattro indagati, tra cui il presunto mandante 46enne e due minorenni. Per gli investigatori, i due episodi di sangue sono strettamente collegati e rientrano nel medesimo contesto di ritorsione.

Il provvedimento – L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del tribunale per i minorenni di Napoli. Le accuse per il 17enne: tentato omicidio in concorso con aggravante mafiosa, in relazione all’agguato scaturito dalla vicenda del video attribuito alla figlia del capo del gruppo.

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