Napoli, medici di famiglia in piazza: “No al ruolo unico, sì all’autonomia”

di Redazione

Napoli – Bandiere, camici e cartelli davanti a palazzo Santa Lucia. Questa mattina i medici di famiglia napoletani hanno presidiato la sede della Regione Campania per dire no al “ruolo unico” e rivendicare l’autonomia professionale e il rapporto diretto con i pazienti.

Il presidio – La mobilitazione, promossa dallo Snami – Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani, punta i riflettori sulla crisi della medicina generale: carenze di personale, pronto soccorso in difficoltà, burocrazia che rallenta l’assistenza sul territorio. Al centro della contestazione, la riforma del ruolo unico. Secondo i manifestanti, la misura snaturerebbe la medicina di famiglia, trasformando i medici di base in semplici dipendenti del sistema sanitario e indebolendo il legame di fiducia con i cittadini.

“Non ci sarà più medico di famiglia” – “Con la nuova sanità – sostiene il presidente provinciale Snami Napoli, Gennaro Caiffa – non ci sarà più il medico di famiglia, ma ci sarà una casa di comunità dove si andrà, ci saranno a turno medici e ci sarà un computer che parlerà della storia del paziente. Quindi, noi siamo contro il ruolo unico che sta rompendo questo rapporto di fiducia”.

“Ruolo unico allontanerà cittadino dal medico” – “Lo Snami nazionale ha programmato una giornata di sciopero in protesta contro il ruolo unico, che è una figura professionale che allontanerà sempre di più il cittadino dal proprio medico di famiglia e anche per lottare per dare dignità al corso di formazione di medicina generale”, dice il segretario provinciale Snami, Fabio Guardascione.

“Ogni anno perdiamo oltre 150 medici” – “Attualmente il medico è sempre uno su 1500 pazienti, però la problematica attuale – spiega il delegato regionale Snami Napoli, Sabatino Russo – è che sono già due anni che in Campania le carenze non vengono colmate, addirittura si parla che la metà dei medici giovani prendono una carenza, quindi stiamo parlando che ogni anno perdiamo 150-160 medici”. IN ALTO IL VIDEO

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