Un articolato sistema di società “cartiere” usato per gonfiare costi e abbattere imposte: è quanto hanno scoperto le Fiamme gialle del comando provinciale di Napoli, che lo scorso 5 novembre hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale partenopeo, su richiesta della procura della Repubblica. Il provvedimento ha colpito quattro società con sedi tra le province di Napoli e Caserta, attive nel commercio all’ingrosso di ferramenta e minuteria metallica, per un valore complessivo corrispondente all’entità dell’evasione tributaria, stimata in circa 3,5 milioni di euro.
L’indagine – Le investigazioni, condotte dal 1° Nucleo operativo metropolitano di Napoli, hanno permesso di ricostruire e disarticolare una frode fiscale strutturata attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Dal 2016 al 2023, tre società avrebbero impiegato documentazione contabile fittizia riconducibile a imprese fornitrici prive di effettiva operatività, intestate a prestanome e formalmente ubicate a Napoli o fuori regione. Queste entità, solo apparentemente cessionarie di merci, non avrebbero versato l’imposta dovuta, consentendo invece ai reali beneficiari di detrarre indebitamente l’Iva e di ridurre i costi dichiarati.
I provvedimenti – Al termine delle indagini sono stati denunciati dieci soggetti, a vario titolo, per i reati di emissione e utilizzo di fatture false. Su richiesta della procura, il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo del profitto ritenuto derivante dai reati tributari contestati, sia in forma diretta nei confronti delle quattro società coinvolte, sia per equivalente sui beni dei rispettivi rappresentanti legali.
I sequestri – L’esecuzione del decreto ha portato al sequestro di due immobili, sei autovetture, somme in denaro contante e disponibilità finanziarie sui conti correnti aziendali e personali dei responsabili, per un valore complessivo di 869.334,88 euro. IN ALTO IL VIDEO

