Campania, comincia l’era Fico: ecco tutti gli eletti

di Redazione

La vittoria di Roberto Fico alle Regionali in Campania non è solo una prova di forza personale, ma un terremoto nella composizione del Consiglio regionale. Con 1.286.188 voti, pari al 60,63%, il nuovo governatore stacca di oltre mezzo milione di consensi il candidato del centrodestra Edmondo Cirielli, fermo a 757.886 voti (35,72%). Restano fuori dall’aula, schiacciati dalla soglia di sbarramento al 2,5%, gli altri candidati alla presidenza: Giuliano Granato con 43.055 voti (2,03%) e la sua Campania Popolare sotto il 2%, Nicola Campanile con 20.235 voti (0,95%), Stefano Bandecchi con 10.497 voti (0,49%) e Carlo Arnese con 3.663 voti (0,17%).

Come nasce una maggioranza da 33 seggi – La coalizione che sostiene Fico conquista 33 seggi complessivi: 32 espressi dalle liste più il seggio di diritto riservato al presidente eletto. Avendo superato la soglia del 60% dei voti validi, non scatta il premio di maggioranza: la ripartizione avviene in modo proporzionale, ma il risultato resta comunque schiacciante. I seggi rimanenti, fino a quota 51, vengono distribuiti tra le liste del centrodestra e al candidato governatore sconfitto, Edmondo Cirielli, che entra in aula come diciottesimo consigliere dell’opposizione.

Il Partito democratico, primo gruppo in aula – Con 370.016 voti e il 18,41%, il Partito democratico si conferma prima forza del Consiglio regionale, portando a casa 10 seggi. Nella circoscrizione di Napoli sono sei gli eletti: l’ex sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno, che con 39.457 preferenze è il più votato della lista, seguito da Salvatore Madonna con 38.890 voti, dal confermato Massimiliano Manfredi, fratello del sindaco di Napoli, da Loredana Raia con 29.334 voti, da Carmela Fiola, detta Bruna, con 28.410 preferenze, e dalla candidata indicata dalla segretaria nazionale del partito, Francesca Amirante, che si attesta a 21.929 preferenze.

Due seggi arrivano dalla circoscrizione di Salerno, dove si impone Corrado Matera con 19.621 preferenze, seguito da Franco Picarone, storico uomo di De Luca, che ne raccoglie 13.174. Ad Avellino il Pd strappa un seggio con Maurizio Petracca, che distanzia nettamente i competitor fermando il conteggio a 25.507 preferenze. L’ultimo seggio dem è quello, già noto, di Caserta: va ad Marco Villano di Aversa, considerato vicino a Stefano Graziano, che conquista il posto in aula per soli 336 voti su Camilla Sgambato, superata con 12.509 preferenze contro 12.173.

Cinque Stelle e civiche deluchiane: il cuore del campo largo – Il Movimento Cinque Stelle, con 183.333 voti pari al 9,12%, ottiene 5 seggi. Quattro sono espressi dalla circoscrizione di Napoli: Luca Trapanese guida il gruppo con 12.773 preferenze e praticamente doppia il secondo eletto, Salvatore Flocco, che si ferma a 6.263 voti; seguono Gennaro Saiello con 6.086 voti ed Elena Vignati con 4.774 voti. Il quinto seggio arriva dalla provincia di Caserta, dove Raffaele Aveta entra in Consiglio con 6.445 preferenze.

Accanto ai Cinque Stelle pesano le liste civiche legate all’area deluchiana. La lista A testa alta, costruita attorno al governatore uscente De Luca, con 167.569 voti e l’8,34% conquista 4 seggi: due a Napoli, dove vengono eletti Giovanni Porcelli, consigliere uscente, con 20.863 preferenze, e Lucia Fortini, ex super-assessora e figura di riferimento deluchiana, con 17.763 preferenze; uno a Salerno, dove Luca Cascone, deluchiano doc, raccoglie 20.877 preferenze; e uno a Caserta, dove il presidente uscente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero si conferma con 17.138 preferenze.

I centristi del campo largo – Nel mosaico della maggioranza trovano spazio anche le sigle centriste. Avanti Campania ottiene 118.435 voti, pari al 5,89%, e porta in aula 3 consiglieri: a Napoli entra Giovanni Mensorio con 22.107 preferenze, a Salerno il seggio va ad Andrea Volpe, che con 17.305 voti stacca nettamente i concorrenti, mentre in provincia di Caserta la lista raccoglie 20.594 voti (pari al 6,04%) e permette l’elezione del cellolese Giovanni Iovino, autore di una performance da 9.791 preferenze.

Stesso bottino di seggi per Casa Riformista, che con 116.963 voti e il 5,83% conquista 3 posti in Consiglio: a Napoli entra Ciro Bonaiuto con 19.230 preferenze, ad Avellino viene rieletto Vincenzo Alaia con 19.396 preferenze, mentre a Caserta siede in aula Pietro Smarrazzo, che raggiunge quota 10.374 preferenze.

La lista del presidente e la sinistra ecologista – La lista Fico Presidente totalizza 108.750 voti, pari al 5,41%, che valgono altri 3 seggi alla coalizione del nuovo governatore: a Napoli entra Nino Simeone con 7.857 preferenze, seguito da Davide D’Errico con 4.505 preferenze; il terzo eletto è dalla circoscrizione di Salerno, Giovanni Maria Cuofano, che raccoglie 4.979 voti.
A sinistra, Alleanza Verdi e Sinistra si ferma a 93.596 voti e conquista 2 seggi, entrambi nella circoscrizione di Napoli: entrano in Consiglio Carlo Ceparano, con 9.693 preferenze, e Rosario Andreozzi, che si attesta a 7.409 preferenze.

Mastella tiene il Sannio e piazza un consigliere a Napoli – Ultima lista del campo largo a partecipare al riparto dei seggi è Mastella Noi di Centro, che con 71.260 voti e il 3,55% ottiene 2 consiglieri. Il primo seggio è nel Sannio e va a Pellegrino Mastella, forte di 13.841 preferenze; il secondo è a Napoli, dove entra Giuseppe Barra con 6.255 preferenze.

Il centrodestra all’opposizione: 18 seggi complessivi – Alla minoranza vanno 17 seggi di lista più il seggio di diritto riservato al candidato governatore non eletto Edmondo Cirielli, che guiderà l’opposizione con un gruppo numericamente compatto ma largamente minoritario in aula.

La prima forza della coalizione è Fratelli d’Italia, che con 239.733 voti (11,93%) ottiene 6 seggi. Nella circoscrizione di Napoli vengono eletti Palmira Fele, che raccoglie 14.788 preferenze, Gennaro Sangiuliano con 9.902 voti e Raffaele Maria Pisacane con 9.731 voti; a Salerno entrano Giuseppe Fabbricatore con 13.836 preferenze ed Ettore Zecchino con 3.737 voti; a Caserta il seggio va a Enzo Santangelo, che si attesta a 11.313 preferenze.

Forza Italia, con 215.419 voti e il 10,72%, porta in Consiglio 6 consiglieri: a Napoli entra Massimo Pelliccia insieme a Susy Anico, che raccoglie 12.911 preferenze; a Salerno il seggio va a Roberto Celano, che ottiene 8.650 voti; a Benevento viene eletto Fernando Errico con 10.704 voti; ad Avellino il posto in aula è per Livio Petitto, che si ferma a 9.083 voti; a Caserta entra Giovanni Zannini, che con 31.932 preferenze si conferma uno dei più votati della coalizione di centrodestra.

La Lega, con 110.735 voti e il 5,51%, conquista 3 seggi: a Napoli viene eletta Michela Rostan con 11.041 preferenze, a Salerno entra Mimmo Minella con 5.941 voti, mentre a Caserta il seggio va a Massimo Grimaldi, che con 9.250 preferenze supera Antonella Piccirillo di soli 87 voti in un testa a testa risolto sul filo delle schede. Chiude il quadro la lista Cirielli Presidente, che con 94.374 voti (4,70%) porta in aula 2 consiglieri: Francesco Iovino, eletto a Napoli con 8.192 preferenze, e Sebastiano Odierna, che a Salerno ottiene 3.183 voti.

La nuova geografia del Consiglio regionale – Il risultato consegna alla Campania un Consiglio regionale a trazione nettamente ficiana: 33 seggi al campo largo, distribuiti tra Pd, Cinque Stelle, liste civiche deluchiane, centristi riformisti, lista del presidente e sinistra ecologista, contro i 18 seggi complessivi del centrodestra. Un’aula dove il baricentro politico si sposta con decisione verso il fronte che ha sostenuto Fico, e in cui il peso delle preferenze – dai “grandi elettori” delle aree metropolitane ai recordman delle province – ridisegna in profondità gli equilibri interni delle singole forze politiche.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico