Benzina in faccia all’ex moglie: 46enne arrestato dopo agguato fuori dal lavoro

di Redazione

Aveva atteso l’uscita dall’ufficio per trasformare la separazione in un assedio. Il 5 novembre, a Seregno (Monza e Brianza), un 46enne di origini romene ha immobilizzato l’ex moglie davanti alla sua auto, l’ha minacciata e le ha gettato benzina sul volto nel tentativo di darle fuoco. La donna si è salvata richiudendosi nell’abitacolo e chiamando il 118. L’uomo, già denunciato a giugno, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, contestate in quanto commesse in stato di abituale alterazione da sostanze alcoliche. Le immagini di videosorveglianza hanno immortalato l’aggressione.

L’agguato del 5 novembre – Secondo gli atti, l’uomo si è appostato fuori dal luogo di lavoro dell’ex compagna. Quando lei è uscita l’ha bloccata accanto alla vettura, l’ha minacciata e le ha rovesciato sul viso della benzina. Terrorizzata, la vittima è riuscita a rifugiarsi all’interno della propria auto. Il 46enne è poi fuggito, presentandosi in seguito in una caserma dei carabinieri con un accendino, il cellulare, una bottiglia da 500 ml e una da 60 ml contenenti liquido trasparente ritenuto benzina, oltre alla scatola di un sistema Gps che ha riferito di aver installato sull’auto dell’ex moglie per controllarne gli spostamenti.

La spirale di violenza – Negli ultimi mesi, come denunciato dalla donna e dai familiari, il 46enne – spesso alterato dall’abuso di alcol – l’avrebbe aggredita “sia verbalmente che fisicamente”, anche davanti ai figli, costringendola a un quotidiano di vessazioni e “mortificazioni”. Dopo la decisione di separarsi e il cambio di casa, l’escalation sarebbe sfociata nell’agguato fuori dal lavoro.

Le prove raccolte – Le telecamere di sorveglianza, già acquisite dai carabinieri, hanno documentato l’episodio. In atti figurano numerosi riscontri: il referto del pronto soccorso di Desio e la testimonianza della nonna, che parla di un “clima teso” in famiglia e dell’“estrema irascibilità dell’indagato”. Nel provvedimento – otto pagine – si descrivono “condotte prevaricatrici e violente” divenute “insostenibili”, oltre a un’“ossessione” e una “morbosità” di controllo verso l’ex moglie. Lo stesso 46enne aveva persino tentato di denunciarla sostenendo che non contribuisse alle spese familiari e non si occupasse delle faccende domestiche.

La misura in carcere – Per il gip l’indagato è arrivato “a mettere in pericolo l’incolumità della vittima con un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze molto più pesanti” se lei non avesse avuto la prontezza di richiudersi in auto. Da qui le esigenze cautelari e la misura in carcere.

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