Colpi rapidi, volti coperti, armi in pugno: così, secondo gli inquirenti, agiva la banda che per mesi ha preso di mira portavalori, bancomat e depositi. Stamattina la polizia ha eseguito sei misure cautelari in carcere nei confronti di uomini di Orgosolo e Siniscola, accusati di una serie di assalti armati culminati nella rapina del 13 marzo, lungo la strada tra Lodè e Torpè, quando da un blindato Mondialpol furono sottratti 90mila euro. Le ordinanze sono state emesse dal gip di Nuoro su richiesta della procura.
L’operazione – L’indagine, coordinata dalla procura del tribunale di Nuoro e condotta dalla Squadra mobile con il supporto del servizio centrale operativo e del commissariato di Siniscola, ricostruisce mesi di preparativi e azioni: una banda “modulare”, con componenti che si riunivano per i colpi e una rete di fiancheggiatori.
I colpi ricostruiti – Tra gli episodi contestati figurano l’assalto con esplosivo al bancomat delle poste di Oliena del 15 agosto 2025 e il raid al deposito dei Monopoli di Stato di Pratosardo, a Nuoro, del 12 ottobre, con scatoloni di sigarette trafugati per circa 300mila euro. Nei video di sorveglianza di una banca – spiegano gli investigatori – si vede l’azione coordinata: c’è chi piazza l’esplosivo e chi fa il palo, pronto a coprire la fuga.
Il piano sventato – Secondo gli atti, un altro colpo che avrebbe fruttato 500mila euro in contanti e armi per un valore di circa 240mila euro è stato bloccato grazie al dispositivo di prevenzione messo in campo dalla Polizia di Stato: ad agosto la banda aveva predisposto un agguato sulla 131dcn a un furgone portavalori della ditta Battistolli, proveniente da Olbia e diretto a Cagliari. Il dirottamento dei mezzi in transito ha fatto saltare l’imboscata.
La rete logistica – Le indagini hanno fatto emergere numerosi furti di auto e furgoni nelle province di Nuoro, Oristano e Sassari, mezzi poi usati per i blitz. Oltre ai sei arrestati, sono stati individuati e indagati altri quattro soggetti che avrebbero fornito supporto materiale e logistico al gruppo.
Perquisizioni e sequestri – All’alba, oltre 100 operatori della questura di Nuoro, del reparto prevenzione crimine “Sardegna”, delle unità cinofile e del nucleo artificieri della questura di Cagliari, con un elicottero del reparto volo di Fenosu, hanno eseguito misure e perquisizioni. Rinvenuti chiodi, mototroncatrici, radio, telefoni cellulari, torce e altro materiale ritenuto utile agli assalti, oltre a sigarette e circa 300 chili di marijuana, in parte già confezionata.
Le contestazioni – Agli arrestati vengono contestati, a vario titolo, rapina a mano armata, furto d’auto e di armi, ricettazione. Nelle azioni, stando agli accertamenti, il gruppo si muoveva come un commando: strade cosparse di chiodi, perfino simulacri di ordigno per rallentare l’intervento delle forze dell’ordine, e piani dettagliati studiati in capannoni nell’area industriale di Siniscola. IN ALTO IL VIDEO

