Afragola (Napoli) – Colpi esplosi tra le strade più frequentate, piazze di spaccio presidiate e intimidazioni armate per controllare il territorio. È in questo scenario che la Polizia di Stato e l’Arma dei carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di undici persone ritenute parte di un gruppo criminale legato al clan Moccia, da decenni radicato ad Afragola e nei comuni dell’hinterland.
Il provvedimento – L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, che aveva già disposto un decreto di fermo. Le persone destinatarie della misura sono gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, detenzione di droga ai fini di spaccio, detenzione e porto illegale di arma comune e arma da guerra, ricettazione e pubblica intimidazione mediante l’uso di armi. Tutti reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’attività dell’organizzazione.
Le indagini – L’inchiesta è stata condotta dalla Squadra mobile della Questura di Napoli e dai carabinieri di Casoria, con il supporto del Commissariato di Afragola e della locale stazione dell’Arma. Le attività investigative avrebbero documentato un gruppo impegnato nella gestione delle piazze di spaccio e nel controllo del territorio attraverso un costante ricorso alla violenza.
La strategia del terrore – Secondo gli investigatori, il sodalizio avrebbe imposto la propria presenza ricorrendo a azioni armate e spari, messi a segno anche nelle aree più trafficate del centro cittadino come forma di intimidazione pubblica. L’uso delle armi, secondo l’impianto accusatorio, avrebbe rappresentato non solo uno strumento di affermazione del gruppo, ma anche un messaggio di controllo rivolto alla popolazione e ai gruppi criminali concorrenti.
