Cumuli di rifiuti accatastati in nell’area dismessa di un’attività produttiva ad Orta di Atella, nel Casertano, tra guaine bituminose, plastica, vetro, macchinari arrugginiti e oli esausti. È quanto hanno scoperto i carabinieri della stazione di Marcianise, insieme al Nucleo Forestale, nel corso di un controllo ambientale effettuato nel pomeriggio di lunedì 10 novembre.
Il sequestro – L’intervento è scattato in via Rodari, dove i militari hanno accertato la presenza di un’enorme quantità di rifiuti ammassati in modo irregolare all’interno di un capannone non più operativo. La volumetria complessiva, stimata in circa 450 metri cubi, corrisponde a oltre 200 tonnellate di materiali speciali, sia pericolosi che non pericolosi. L’intera area, estesa per circa 1.500 metri quadrati, è stata sottoposta a sequestro penale insieme ai rifiuti stoccati.
Le indagini – Gli accertamenti immediati hanno consentito di individuare i presunti responsabili: un uomo e una donna residenti a Frattaminore, nel napoletano, ritenuti legati alla gestione dell’attività produttiva oggi inattiva. Entrambi sono stati denunciati in stato di libertà per gestione non autorizzata di rifiuti e messa in riserva di materiali speciali.
Le sanzioni – Nei confronti della donna, formalmente intestataria dell’impresa, è scattata anche una sanzione amministrativa di circa 4.200 euro per la mancata tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti e per l’omessa comunicazione delle movimentazioni previste dalla normativa ambientale.
Il contesto – L’autorità giudiziaria è stata informata dei fatti. L’operazione si inserisce nelle costanti attività di monitoraggio e controllo condotte dai carabinieri sul territorio casertano, mirate a contrastare la gestione illecita e l’abbandono dei rifiuti, fenomeni che continuano a incidere sulla sicurezza e sulla tutela ambientale dell’area atellana.

