Aversa, focus dei Commercialisti su novità fiscali. Matacena: “Opportunità di crescita per il territorio”

di Redazione

Aversa (Caserta) – Le nuove regole fiscali non sono solo un aggiornamento normativo, ma un passaggio chiave per il futuro di studi professionali e imprese del territorio. A metterlo nero su bianco è stato il presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli Nord, Francesco Matacena, intervenuto alla conferenza Le novità fiscali per professionisti ed imprese ospitata nella sede di Aversa, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di trasformare i cambiamenti in corso in occasioni concrete di crescita economica per il territorio.

Il richiamo ai professionisti – «Le novità fiscali introdotte negli ultimi mesi – ha spiegato Matacena – rappresentano un’opportunità significativa per professionisti e imprese del territorio. E’ fondamentale cogliere questi cambiamenti, non solo nella loro veste normativa, ma anche nel loro impatto operativo e strategico. Per le imprese è importante utilizzare le nuove agevolazioni fiscali e i crediti d’imposta per investimenti in digitalizzazione e innovazione; per i professionisti, invece, è vitale rivedere l’organizzazione dello studio e l’offerta di servizi consulenziali, alla luce del contesto fiscale che cambia con rapidità. L’invito ai professionisti è di proseguire l’aggiornamento costante attraverso un dialogo attivo con l’Ordine che ha messo in campo una programmazione attenta, perché un regime fiscale stabile e modernizzato diventi un volano per la crescita economica del nostro territorio, anziché un ostacolo. Siamo pronti a supportare ogni iscritto affinché possa trasformare la normativa in un vantaggio concreto per imprese e famiglie del territorio contribuendo allo sviluppo locale».

Le criticità su compensazioni e liquidità – Sul fronte delle imprese e degli studi professionali, il consigliere segretario dell’Odcec Napoli Nord, Angelo Capone, ha posto l’accento sui risvolti pratici delle più recenti misure, a partire dall’obbligo della polizza catastrofale, dall’obbligo di dotare l’amministratore di un indirizzo Pec e dalle nuove sfide legate all’innovazione degli studi, in particolare con l’introduzione delle applicazioni di intelligenza artificiale. «Abbiamo affrontato temi di grande attualità che incidono in modo diretto sulla vita quotidiana delle imprese – ha sottolineato -, come l’obbligo della polizza catastrofale, quello relativo all’indirizzo Pec dell’amministratore e le nuove sfide legate all’innovazione degli studi professionali, in particolare rispetto all’introduzione delle applicazioni di intelligenza artificiale. Nel corso del confronto è emersa una forte preoccupazione per il blocco previsto dall’articolo 26 della Legge di Bilancio, che limita la possibilità di compensare i crediti d’imposta con i debiti previdenziali. Si tratta di un tema molto sentito dai professionisti e dalle imprese, poiché rischia di generare gravi difficoltà operative e di liquidità. È un vero e proprio grido d’allarme, che auspico venga ascoltato dalle forze politiche in Parlamento, affinché intervengano per modificare questa norma e garantir un equilibrio più equo tra esigenze fiscali e sostenibilità economica delle attività produttive».

Concordato preventivo biennale e bonus Zes Unica – Tra le misure che stanno ridisegnando il quadro fiscale del 2025, la consigliera dell’Odcec Napoli Nord Giulia Frezza ha posto l’attenzione sul concordato preventivo biennale, presentato come strumento per stimolare l’adempimento spontaneo di imprese e professionisti. «Tra le principali novità fiscali del 2025 abbiamo approfondito in particolare il concordato preventivo biennale, uno strumento pensato per favorire l’adempimento spontaneo agli obblighi dichiarativi da parte di imprese e professionisti. Ne abbiamo analizzato ogni aspetto tecnico, così da poter offrire ai nostri clienti un supporto consapevole e mirato nella valutazione dell’opportunità di aderire o meno al concordato. Un altro tema di grande rilievo è il bonus Zes Unica, misura introdotta per sostenere le imprese del Mezzogiorno. L’incentivo è rivolto non solo alle realtà già operative, ma anche a quelle in fase di avvio, e consente di accedere a fondi significativi per l’acquisto di beni strumentali e per il potenziamento della capacità produttiva. Si tratta di un intervento che, se ben attuato, può rappresentare una leva concreta di sviluppo per il tessuto economico meridionale».

Intelligenza artificiale negli studi professionali – Il tema dell’innovazione tecnologica è stato approfondito dalla consigliera Tina Bove, che ha interpretato l’introduzione dell’intelligenza artificiale negli studi come un’occasione di cambiamento strutturale per la professione. «L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale negli studi professionali rappresenta una vera occasione di trasformazione per il mondo dei dottori commercialisti. Il recente dato secondo cui oltre il 34% dei professionisti utilizza già in maniera significativa le soluzioni di AI e che questa quota è destinata a superare il 70% nei prossimi tre anni conferma questa tendenza. Tuttavia, va ribadito con chiarezza che l’intelligenza artificiale non può e non deve sostituire la competenza, il giudizio critico e la responsabilità del professionista. Come indicato da studi e linee guida specifiche, l’uso dell’intelligenza artificiale è ammesso solo come supporto alle attività tecniche e ripetitive — la consulenza strategica, l’interpretazione normativa e la relazione fiduciaria con il cliente restano nelle mani dell’esperto. Il nostro impegno, quindi, è duplice: da un lato accogliere e sperimentare le tecnologie AI per rendere gli studi più efficienti, innovativi e orientati al valore aggiunto; dall’altro lato garantire un uso consapevole, etico e conforme alla normativa sulla protezione dei dati, all’obbligo di trasparenza e al rispetto delle regole deontologiche».

Il focus tecnico – La relazione tecnica dell’incontro è stata affidata al professionista pugliese Vito Dulcamare, che ha passato in rassegna i principali provvedimenti intervenuti in materia fiscale e le ricadute operative per gli studi. Al centro del suo intervento il regime di ravvedimento per il periodo 2019/2023, il decreto legislativo 81/2025 (correttivo sul concordato), il decreto-legge 84/2025 (cosiddetto Decreto Fiscale) e il decreto-legge 95/2025 (Decreto Omnibus/Economia). Spazio anche agli obblighi legati alla polizza catastrofale, alle attività di verifica sui contributi significativi, all’Ires premiale, alla verifica del limite “de minimis” 2025, alla Pec degli amministratori, all’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte dei professionisti, al bonus Zes Unica, alla comunicazione integrativa e alla certificazione dei costi ammissibili, in un quadro complessivo che richiede aggiornamento costante e capacità di lettura strategica delle norme. Nella foto, da sin. Frezza Bove, Matacena, Capone e Dulcomare

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