Un caso di cronaca dai contorni agghiaccianti scuote Pellaro, frazione di Reggio Calabria. Una 25enne è stata arrestata dagli agenti della Squadra Mobile con l’accusa di aver soffocato i suoi due bambini appena nati, di averne occultato i corpi e di soppressione di cadavere in relazione a un’ulteriore nascita risalente a tre anni fa. Su richiesta della Procura reggina, il gip ha disposto per la donna la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Un caso che riporta alla memoria quello di Chiara Petrolini, la 22enne di Vignale di Traversetolo, nel Parmense, accusata di aver partorito ed ucciso due bambini e di averli sepolti nel giardino di casa.
L’inchiesta ha preso avvio nel luglio dello scorso anno, quando i genitori della giovane hanno rinvenuto, all’interno di un armadio della loro abitazione a Pellaro, i corpicini dei due neonati avvolti in una coperta. Un ritrovamento che ha dato il via a indagini complesse e delicate. Secondo quanto emerso, i sistemi di videosorveglianza della zona avrebbero documentato come la ragazza si trovasse da sola in casa tra le 19 e le 20.30 dell’8 luglio, fascia oraria in cui sarebbe avvenuto il parto e la morte dei neonati.
Un ulteriore riscontro è arrivato dagli accertamenti biologici, effettuati anche sul materiale organico sequestrato presso il Policlinico di Messina, dove la donna era stata sottoposta a un intervento di raschiamento. Gli esami hanno confermato che i neonati erano suoi figli, nati vivi e deceduti per soffocamento. I familiari, sentiti dagli investigatori, avrebbero dichiarato di essere completamente ignari di quanto accaduto tra le mura domestiche. La giovane, infatti, aveva attribuito a un generico malessere fisico il ricovero d’urgenza per una forte emorragia avvenuto poco prima del tragico ritrovamento, negando di essere mai stata incinta.
Il quadro indiziario è stato completato dall’analisi dei messaggi scambiati tra la donna e il fidanzato, quest’ultimo indagato per favoreggiamento personale. Dalle conversazioni sarebbe emersa una precedente gravidanza nel 2022, durante la quale la coppia avrebbe discusso animatamente sulla decisione di tenere o meno il bambino. Secondo gli investigatori, anche in quell’occasione la donna avrebbe partorito e soppresso il neonato appena venuto alla luce.
Nel corso delle recenti operazioni, la Squadra Mobile – con l’ausilio di unità cinofile molecolari e di un georadar – ha effettuato perquisizioni negli immobili di proprietà della donna e del fidanzato, nonché nei terreni di loro pertinenza, alla ricerca di eventuali resti umani riconducibili al bambino nato nel 2022.