Napoli, sgombero ex Motel Agip: contributi fino a 10mila euro, ma ex inquilini chiedono una casa

di Redazione

Napoli – Sgombero eseguito, sostegni attivati. Il Comune rivendica «un supporto concreto ai nuclei familiari coinvolti in condizioni di elevata fragilità sociale ed economica», ma tra gli ex residenti dell’ex Motel Agip resta una domanda semplice e radicale: dove andare adesso.

Il provvedimento – Il Comune chiarisce che la decisione nasce dalla «volontà di accompagnare le famiglie in un percorso di uscita dall’emergenza, nel rispetto della dignità e dei diritti di ciascuno». Il provvedimento riguarda 27 nuclei, gli ultimi risultati residenti nella struttura al momento dell’intervento. Parliamo di persone che, in molti casi, vivevano da oltre vent’anni in un immobile dichiarato inagibile e non più sicuro.

Contributi economici – La Giunta ha approvato un contributo una tantum, raddoppiando gli importi: 6mila euro per i nuclei da 1-2 componenti, 8mila per quelli da 3, 10mila per i gruppi da 4 o più. Accanto al sostegno economico, l’amministrazione segnala «interventi di accompagnamento sociale» con attenzione a minori, anziani, persone con disabilità e altri soggetti vulnerabili.

Un mercato degli affitti inaccessibile – Palazzo di Città puntualizza che queste misure «non rappresentano una soluzione definitiva, ma costituiscono un passo necessario per offrire un sostegno immediato e dignitoso», in un contesto urbano dove il mercato delle locazioni è «sempre più inaccessibile» per le fasce fragili. L’orientamento, spiegano, è quello di guadagnare tempo in attesa di interventi strutturali più ampi.

Le proteste e lo sgombero – A Secondigliano, nell’ex Motel Agip, una ventina di famiglie ha resistito per settimane: presìdi, l’occupazione del Duomo, perfino la salita sul tetto come gesto estremo. Diversi i casi con figli e situazioni di disabilità. Alla fine, lo sgombero è arrivato: i servizi sociali territoriali riferiscono di aver seguito quotidianamente i nuclei con prese in carico personalizzate.

La richiesta che resta – Pochi giorni fa la delibera che formalizza i contributi una tantum, da 6mila a 10mila euro in base alla composizione familiare. Ma gli ex inquilini non parlano di cifre: chiedono un tetto, una casa. Perché il sostegno economico, da solo, non basta a trasformare un’emergenza abitativa in una soluzione stabile.

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