Un set permanente affacciato sul mare di Bagnoli, con uffici, laboratori, sale di posa e spazi di lavoro condivisi: a Napoli prende forma il Distretto campano dell’audiovisivo, inaugurato nel parco San Laise, ex Base Nato, insieme alla Scuola regionale dell’audiovisivo intitolata a Francesco Rosi. Un polo che unisce produzione e formazione, pronto ad accogliere grandi set, maestranze e nuove professionalità, e che ospiterà anche il nuovo film di Mario Martone.
Il progetto – Il distretto è al piano terra dell’edificio D dell’ex area militare che fu sede del Comando Nato per il Sud Europa. La struttura, di circa 2mila metri quadrati, è stata progettata e realizzata dalla Film Commission Regione Campania e finanziata dall’ente regionale; a regime interesserà l’intero stabile, 10mila metri quadri, l’adiacente teatro e l’attigua ex officina meccanica destinata a diventare un polo per le scenografie. All’inaugurazione, con il governatore Vincenzo De Luca, erano presenti Antonio Marciano, presidente della Fondazione Campania Welfare, Carolina Rosi, Titta Fiore e Maurizio Gemma, rispettivamente presidente e direttore della Film Commission.
Il cineporto e i servizi – Casting, sartoria, attrezzeria, desk operativi, sale riunioni, area proiezioni, co-working e punti ristoro: il cineporto è già operativo e pensato per accogliere produzioni nazionali e internazionali, oltre a quelle napoletane e campane. Tra le prime lavorazioni ospitate, 177 giorni, il rapimento di Farouk Kassam di Carlo Carlei, serie prodotta dalla Rai e girata in Campania, insieme al nuovo film di Mario Martone.
La scuola Francesco Rosi – È la prima scuola pubblica del Sud Italia dedicata alla formazione e all’aggiornamento dei professionisti dell’audiovisivo. Diretta da Armando Mauro, partirà a novembre con masterclass; a inizio 2026, conclusi i bandi per docenti e studenti, avvierà i corsi con le prime classi. Quattro aree didattiche, una sala di posa e uno studio per regia, montaggio audio-video e color correction compongono il cuore formativo. Ad accogliere gli allievi, i manifesti storici dei film di Francesco Rosi, da Le mani sulla città a Cadaveri eccellenti, donati da Alberto Bruno, già proprietario dello storico cinema Materdei.
Investimenti e infrastrutture – La nuova struttura polifunzionale da 2mila metri quadrati è finanziata con fondi Fsc 2021/2027. L’investimento complessivo per il distretto diffuso tra Napoli e Salerno è di 60 milioni di euro e comprende, tra l’altro, la realizzazione a Salerno di un water tank per riprese subacquee, di un teatro digitale e di un cineporto. «Non ne esistono in Italia», ha ricordato Vincenzo De Luca, «e solo tre in Europa».
Le dichiarazioni – «Una giornata splendida», ha detto De Luca, «in cui aggiungiamo un nuovo importante elemento di identità e di orgoglio per il nostro territorio dotandolo di una struttura dedicata alle attività produttive e alla formazione dei giovani nei mestieri del cinema». Il governatore ha poi affiancato alcune stoccate: «Per il conservatorio di San Pietro a Majella abbiamo stanziato da 4 anni 8 milioni. Ma la soprintendenza non ha ancora presentato il progetto esecutivo e l’impegno è passato a 18 milioni». E ancora: «Si parla di rinnovamento di Napoli. Ma al 90% è fatto da cose della Regione».
«Oggi inauguriamo un polo dell’audiovisivo che non c’era e non c’è in tutto il Mezzogiorno d’Italia», ha evidenziato Titta Fiore, «un polo, per il quale sono stati impegnati finora 7 milioni e mezzo di euro, che comprende un cineporto, utile per l’accoglienza delle imprese che arrivano dall’esterno ma anche delle imprese che nascono e lavorano sul nostro territorio. Un canale di facilitazione del lavoro. E la scuola intitolata a uno dei nostri massimi registi, maestro del cinema dell’impegno civile e della narrazione rigorosa unita a una grande creatività». Un distretto «che risponde alla necessità poste dalla crescita delle produzioni, passate da una quindicina nel nostro primo anno di attività, nel 2005, a un’ottantina quest’anno».
«Napoli ormai potrebbe fare quasi concorrenza a Hollywood», ha affermato Armida Filippelli, assessore regionale alla Formazione professionale, «questo grande sviluppo del turismo è dovuto anche alle serie realizzate qui. Penso al Rione Luzzatti dell’“Amica geniale” o ai luoghi di “Gomorra”: è un pellegrinaggio. Sono state serie di grande successo. Ci sono grandi professionalità». IN ALTO IL VIDEO