Bonus e premi di risultato alleggeriti per gli statali, spending review sui ministeri, accise del tabacco in salita e nuove risorse su sanità, imprese e innovazione: la Manovra approda oggi in Consiglio dei ministri.
Tasse più leggere per gli statali – La novità arriva dal Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles: per il pubblico impiego si profila la defiscalizzazione del salario accessorio, misura a lungo richiesta dai sindacati per allineare il trattamento a quello del settore privato. Secondo le bozze, la soluzione sarebbe una “cedolare secca” del 10% che esclude bonus e premi dal calcolo dell’Irpef, destinata ai redditi entro una soglia indicativa di 60-80mila euro. Resterebbero nell’alveo della tassazione ordinaria alcune voci come straordinari e indennità.
Sforbiciata ai ministeri – La revisione della spesa punta a risparmi per 8 miliardi di euro nel prossimo triennio, di cui 2,3 miliardi già nel 2026. Il ministero del Lavoro dovrebbe contribuire per circa 1 miliardo; per il ministero della Cultura si ipotizza un taglio tra 200 e 300 milioni di euro. Al ministero delle Imprese è sotto esame il funzionamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, mentre il Viminale valuta una riorganizzazione delle centrali d’acquisto. Il ministero della Salute studia i costi dei ricoveri e dell’attività intramoenia dei medici. Tra le voci attenzionate anche mense e parco auto.
Sigarette più care – Dalla revisione delle accise sul tabacco dovrebbero arrivare nuove entrate: tra il 2026 e il 2028 è previsto un incremento progressivo fino a 1 euro e 50 a pacchetto. Il rialzo scatterà dal primo gennaio con un percorso graduale.
Pnrr, cassa e scadenze – La rimodulazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, secondo il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti, porterà nel 2026 circa 5 miliardi. «Abbiamo effettuato la richiesta per l’ottava rata del Pnrr e arriveremo a 153 miliardi entro la fine dell’anno prossimo».
Sanità, sette miliardi in più – In tre anni sono attesi ulteriori 7 miliardi per il Servizio sanitario nazionale. Oltre agli incrementi già previsti (5 miliardi nel 2026, 5,7 nel 2027 e 7 nel 2028), sono stimati 2,4 miliardi per il 2026 e 2,65 per il biennio successivo. Le risorse serviranno in parte a nuove assunzioni e a migliori trattamenti per il personale.
Sostegno a imprese e innovazione – Per il tessuto produttivo sono previsti 7 miliardi nel triennio: lo 0,13% del Pil nel 2026, lo 0,10% nel 2027 e lo 0,8% nel 2028.