Aversa, Giornate Fai d’Autunno in chiesa Spirito Santo: giovani guide, restauri e musica riaccendono il chiostro

di Redazione

Aversa (Caserta) – Un fine settimana che riporta Aversa dentro la sua storia: le Giornate Fai d’Autunno hanno aperto la chiesa dello Spirito Santo e il chiostro minore retrostante, restituendo alla città luoghi densi di memoria francescana e mettendo al centro una squadra di giovani ciceroni e volontari capaci di intrecciare accoglienza, studio e racconto.

Il nuovo corso del Fai Aversa – Con il nuovo direttivo del Gruppo Fai Aversa (Delegazione Caserta), guidato dalla capogruppo Rosalba Corvino, il progetto è ripartito con slancio. La scelta dello Spirito Santo – chiesa tardo barocca e chiostro delle monache francescane – è un richiamo simbolico a un francescanesimo aversano ancora vivo, fatto di consuetudini, lavoro e vita comunitaria. Il chiostro, un tempo prossimo all’ex scuola Manzoni e in passato parte del Liceo Cirillo, sorgeva in un’area dove le “insule” di religiosità erano ben riconoscibili; dopo la fine della presenza monastica, qui è nata la sede dell’Arciconfraternita del Terzo Ordine Francescano, ancora oggi vigente presso la chiesa di Sant’Antonio ad Aversa.

Studentato, lingue e ponti tra culture – Il chiostro minore è oggi lo studentato Adisurc per universitari stranieri – in particolare pakistani, iraniani e africani – molti dei quali iscritti a Architettura e Ingegneria della “Vanvitelli”. Nella giornata del 12, guide plurilingui hanno accolto i visitatori all’interno dello studentato, con l’obiettivo dichiarato di incentivare un turismo internazionale e formare figure capaci di condurre percorsi storico-turistici in italiano e in inglese. Grande enfasi e partecipazione da parte di un pubblico arrivato “da ogni dove”.

Lapidi e tracce della memoria – All’interno sono emerse lapidi provenienti dall’ex ginnasio, poi liceo e quindi Istituto tecnico di aviazione: iscrizioni che richiamano aviatori legati a D’Annunzio, i martiri della Prima guerra mondiale e i “parchi della rimembranza”, tasselli di una memoria civile che ha riattraversato questi spazi.

Ruoli e coordinamento – La capogruppo Corvino ha seguito da vicino l’evento in chiesa; la vicecapogruppo Ilaria Rita Motti ha supervisionato lo studentato Adisurc, curando la ricerca delle lastre interne. Decisivo il lavoro dei referenti Anna Grimaldi, Eva La Canna, Pasqualina Mozzillo, Mariella Migliore, Nunzia Orabona, Daniela Ruberti, Fortunato Allegro e Maria Giovanna Pezone. In particolare Daniela Ruberti ha messo a disposizione il dottorando pakistano Naveed Ullah, guida in inglese per due giornate.

I giovani ciceroni – Allo studentato hanno fatto da guide Roberta Frettoluso, Giampaolo della Volpe, Naveed Ullah, Alessia Pezone, Domenico Pagano, Vincent Galasso e Giuseppe Palmieri; nella chiesa dello Spirito Santo si sono alternati Lucia Laiso, Francesca Pia Menditto, Antonio Papa, Angelo Migliaccio, Pasquale Caiazzo, Bruno Caimano, Rosa Pecovela, Terry Barbato, Annapaola Seta, Arianna Russo, Giulia Di Ronza e Roberta Masullo. Alcuni appartengono alla Facoltà di Ingegneria Vanvitelli, nell’ambito di una convenzione universitaria.

Restauri e lettura del luogo – Il professore universitario Guerriero ha ripercorso le vicende dell’edificio: “Questa chiesa del XVII secolo è stata interamente trasfigurata da un noto architetto napoletano. È stata coinvolta nella soppressione sabauda ed è stata officiata fino a 60 anni fa. Poi è divenuta proprietà del Comune ed è caduta in stato di abbandono. È stato eseguito un intervento di restauro per riportarla allo splendore del passato. La destinazione d’uso sarà la sala della Fondazione Domenico Cimarosa. I principali lavori effettuati sono stati la consolidazione degli stucchi e l’integrazione della volta”. A firmare i restauri il maestro Francesco della Volpe, da tempo promotore della conoscenza di questa chiesa.

Volontari e supporto organizzativo – Hanno partecipato attivamente Daniela Ingravallo, Maria Zaccariello, Cristina de Santo e Annamaria Cammisa. Presenti e collaborativi anche il gruppo grafica Da Vinci e Radio Giancarlo Siani di Aversa, a disposizione per ogni esigenza organizzativa.

Danza, voce e pianoforte – Nella chiesa dello Spirito Santo si è esibito un gruppo del Liceo Coreutico dell’Istituto “Osvaldo Conti”, che ha danzato valzer su musiche di Strauss, in scena insieme a studenti del corso audiovisivo dello stesso istituto, in un quadro coreografico dal tono malinconico e di intensa espressività. Nella giornata dell’11 ha cantato la vocalist Sofia Veneziano; a chiudere l’evento è stato il pianista jazz Mario Castellano, artista già noto in ambito musicale.

Un luogo che torna a parlare – Tra storia monastica – quando, tra Cinquecento, Seicento, Settecento e metà Ottocento, le terziarie vivevano in vita comune e indossavano l’abito; con monache professe nel convento e converse nel piccolo chiostro – e nuova fruizione, lo Spirito Santo ha ritrovato voce. Un “ponte” tra epoche e culture che il pubblico ha accolto con calore, emozionato nel rivedere un luogo che fu, oggi rivisitato con misura e competenza. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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