Un vasto incendio di vegetazione sta devastando il Parco Nazionale del Vesuvio, con focolai principali nella pineta di Terzigno e nell’area di Boscotrecase, lambendo anche i territori di Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano. Il rogo, alimentato dal vento e dalle alte temperature, ha già percorso circa due chilometri, distruggendo oltre 200 ettari di bosco e arrivando fino alla riserva Tirone-Alto Vesuvio.
Le operazioni di spegnimento proseguono senza sosta. Dalla scorsa notte sono al lavoro sei squadre dei Vigili del fuoco, con rinforzi giunti dai comandi di Salerno e Benevento, affiancate da mezzi della Protezione Civile regionale, volontari, personale della SMA Campania, addetti della Città Metropolitana e della Comunità montana. Imponente lo schieramento aereo: fino a dieci mezzi contemporaneamente, tra cui sei Canadair della flotta nazionale e quattro elicotteri regionali, impegnati a “tagliare” il fronte delle fiamme su più punti.
Situazione critica e appello alla cautela – Il Dipartimento della Protezione Civile, che segue l’evoluzione del “grave incendio” fin dalle prime ore, ha inviato un team di supporto al Centro di coordinamento di Terzigno. La Protezione Civile della Regione Campania, nel frattempo, ha richiesto l’intervento dell’Esercito per presidiare le strade, realizzare piste di accesso e garantire il rifornimento idrico con autobotti. Sul campo, anche tre mezzi militari da 8mila litri ciascuno. Le alte temperature aggravano la situazione: il Centro Funzionale della Regione ha emesso un avviso per ondate di calore, mentre l’aria irrespirabile rende difficoltosa la vita degli abitanti nelle zone limitrofe. L’Ente Parco ha sospeso tutte le visite al Gran Cono e alla rete sentieristica, invitando turisti e curiosi a non avvicinarsi per non intralciare le operazioni e per motivi di sicurezza.
Il sindaco: “Temiamo l’origine dolosa” – Il primo cittadino di Terzigno, Francesco Ranieri, parla di una notte «molto critica», in cui il vento ha spinto pericolosamente le fiamme verso valle, pur senza rendere necessarie evacuazioni. «Non abbiamo avuto esigenza di sgomberi grazie a un ottimo lavoro dei volontari della Regione Campania e dei Vigili del fuoco che hanno sorvegliato l’area tutta la notte». Ranieri non esclude la pista dolosa: «Ho vissuto anche gli incendi del 2017 dove vi fu la mano criminale. Quindi devo sospettare che anche adesso ci sia il dolo». La parte più colpita è quella alle spalle dello stadio comunale, un ettaro di vegetazione «amata da chi vive questa meravigliosa montagna», ormai ridotto in cenere.
Emergenza estesa in Campania – L’incendio sul Vesuvio non è l’unico fronte: nella sola giornata di ieri in Campania sono stati registrati oltre 50 roghi. Dalla mattina, la Protezione civile regionale è impegnata anche a Mercato San Severino (Salerno) e a Frasso Telesino (Benevento), con un elicottero per ciascuna località. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha attivato un tavolo permanente in Prefettura per coordinare le operazioni. Il presidente del Parco, Raffaele De Luca, esprime «forte preoccupazione per l’evolversi della situazione» e richiama l’attenzione sulla «salvaguardia del patrimonio naturale e sulla sicurezza di chi vive e lavora intorno al vulcano». IN ALTO IL VIDEO