Napoli, nuovo arresto per il clan Amato-Pagano: è un esponente di vertice già detenuto

di Redazione

Era riuscito a sfuggire alla cattura durante il blitz dello scorso dicembre, rifugiandosi in Spagna. Ma per l’esponente di vertice del clan Amato-Pagano, il cerchio si è chiuso con la notifica in carcere di una nuova ordinanza di custodia cautelare. Il provvedimento è stato eseguito questa mattina dagli agenti del centro operativo di Napoli della Direzione investigativa antimafia, su delega della Procura partenopea.

L’uomo, già detenuto nel carcere di Civitavecchia dopo l’estradizione dalla Spagna avvenuta a marzo, è indagato per i reati di associazione di tipo mafioso e rapina. La misura cautelare era stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli il 28 novembre 2024, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ma non era stata eseguita il 17 dicembre dello stesso anno a causa della sua irreperibilità.

La latitanza e l’arresto in Spagna – Dopo la fuga, l’indagato era stato localizzato a Barcellona, dove il 17 gennaio scorso era stato arrestato in esecuzione di un altro mandato di arresto europeo. Il successivo 15 gennaio, il giudice per le indagini preliminari di Napoli aveva richiesto un ulteriore mandato europeo specifico per l’ordinanza rimasta in sospeso, che è stato autorizzato dal tribunale centrale di Madrid il 5 agosto.

Le accuse – Secondo le indagini coordinate dalla Dda, l’uomo avrebbe avuto un ruolo apicale nel clan Amato-Pagano, operando come referente per i territori di Mugnano di Napoli e Melito di Napoli. In accordo con i reggenti e i capi famiglia del sodalizio, avrebbe gestito un canale stabile di approvvigionamento di sostanze stupefacenti dalla Spagna verso l’Italia.

Il contesto dell’operazione – L’arresto si inserisce nel contesto della maxi-operazione condotta il 17 dicembre 2024 contro il clan Amato-Pagano, che aveva già portato in carcere numerosi affiliati, oggi in attesa dell’udienza preliminare. La misura notificata in carcere rappresenta l’ultimo tassello di un’indagine che continua a colpire al cuore l’organizzazione camorristica radicata nell’area nord di Napoli.

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