Napoli – Erano stipati su due barche in vetroresina, sovraffollate e prive di qualsiasi dotazione di sicurezza. Partiti dalla Libia, hanno trascorso giorni in mare aperto prima di essere salvati. Questa mattina, intorno alle ore 8.30, la Humanity 1 – nave dell’Ong tedesca Sos Humanity – è attraccata al molo 32 del porto di Napoli con a bordo 134 migranti, tutti uomini, tra cui 10 minori non accompagnati. La maggior parte è di nazionalità bengalese, ma a bordo erano presenti anche persone originarie di Egitto, Eritrea e Yemen.
Intervento della Ong decisivo – Il salvataggio dei 134 migranti era avvenuto lo scorso 16 agosto in acque internazionali. Le due imbarcazioni su cui viaggiavano, partite dalla Libia, erano in condizioni critiche e non idonee alla navigazione. L’intervento della Humanity 1 si è rivelato decisivo per evitare un’ennesima tragedia nel Mediterraneo centrale.
Le operazioni di sbarco e accoglienza – Lo sbarco, coordinato dalla Prefettura di Napoli, si è svolto in maniera ordinata secondo il piano stabilito durante la riunione convocata ieri dal prefetto Michele di Bari a Palazzo di Governo. Imponente la macchina organizzativa messa in campo: coinvolti la Protezione civile regionale, l’assessorato al Welfare del Comune di Napoli, le forze dell’ordine, la Capitaneria di Porto, i Vigili del fuoco, l’Autorità portuale, l’Asl Napoli 1 Centro, l’Ufficio di Sanità marittima (Usmaf), la Croce Rossa Italiana, la Caritas diocesana e numerose organizzazioni umanitarie. Ad attendere la nave, all’interno dello scalo partenopeo, erano presenti squadre di accoglienza pronte ad avviare le procedure di identificazione e lo screening sanitario. I migranti sono stati quindi trasferiti al residence dell’Ospedale del Mare, messo a disposizione dall’Asl Napoli 1 Centro, per ulteriori accertamenti medici e operazioni di polizia.
Tre ricoveri, dieci minori da sistemare – Per tre dei 134 sbarcati si è reso necessario il ricovero ospedaliero: uno per fratture, uno per ustioni e uno per una sospetta polmonite. I dieci minori non accompagnati, invece, saranno accolti in strutture specificamente dedicate, come previsto dal piano di accoglienza. I restanti migranti verranno assegnati nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) distribuiti sul territorio regionale.
Il ringraziamento del prefetto – In una nota ufficiale, il prefetto Michele di Bari ha voluto esprimere il suo “ringraziamento e apprezzamento a tutti gli attori coinvolti – Regione, Comune, Forze di Polizia, Capitaneria di Porto, Autorità Portuale, Ufficio di Sanità Marittima Usmaf, Vigili del Fuoco, Croce Rossa, Caritas diocesana, organizzazioni umanitarie e a tutti i volontari – che, con professionalità e profondo senso di umanità, hanno lavorato proficuamente al sistema di accoglienza”.