Israele valuta l’occupazione totale di Gaza, Trump: “Dipenderà da Israele”

di Redazione

Un gabinetto di sicurezza per discutere della proposta di occupare interamente la Striscia di Gaza quello convocato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu per domani, alle ore 17 italiane (le 18 locali) A riferirlo è il Times of Israel, precisando che la riunione si terrà nell’ufficio del primo ministro a Gerusalemme. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che non interferirà nei piani di Israele, sottolineando che “dipenderà in gran parte da Israele” l’eventuale operazione, nonostante i rischi per gli ostaggi ancora nelle aree non conquistate. Il leader americano ha ribadito come priorità quella di fornire cibo agli abitanti di Gaza, affermando che “Israele ci aiuterà in termini di distribuzione e anche di denaro, così come gli Stati arabi”.

Critiche dall’Idf: “È politica senza logica militare” – Il maggiore generale Israel Ziv, ex capo della direzione operazioni dell’Idf, ha espresso alla radio israeliana la propria frustrazione per la gestione militare a Gaza. “La Striscia di Gaza è già occupata”, ha detto, ricordando che ogni area è stata presa più volte e che Hamas è ormai privo di capacità di resistenza. Secondo Ziv, l’obiettivo iniziale era creare le condizioni per un cambio di governo, non inseguire singoli combattenti: “A questo punto si tratta di politica senza logica militare”. Ha quindi indicato due possibili vie per la gestione post-Hamas: l’Autorità Nazionale Palestinese o un governo tecnico sostenuto dall’Egitto per cinque anni.

Scontro politico-militare – Il ministro della Difesa Israel Katz ha difeso il Capo di Stato Maggiore Eyal Zamir dopo le accuse di Yair Netanyahu, figlio del premier, che lo ha indicato come responsabile di una presunta “ribellione” e di un “tentato colpo di stato militare”. Katz ha confermato di aver raccomandato Zamir per la nomina, evidenziando i risultati ottenuti nei cinque mesi di incarico, tra cui operazioni militari in Libano, Siria, Cisgiordania, Gaza e un attacco “senza precedenti” contro l’Iran. Ha inoltre precisato che è “diritto e dovere” del capo dell’Idf esprimere il proprio parere, per poi applicare le decisioni politiche. Zamir ha intanto presentato al primo ministro piani per un’espansione graduale delle operazioni, con possibilità di sospensione in caso di riapertura delle trattative per gli ostaggi.

Tragedia umanitaria a Nusseirat – La Difesa Civile di Gaza ha denunciato la morte di 20 persone e il ferimento di decine di altre a causa del ribaltamento di un camion carico di aiuti alimentari, avvenuto intorno alla mezzanotte. Secondo il portavoce Mahmoud Bassal, il mezzo era stato costretto a percorrere strade pericolose, già bombardate e in pessime condizioni, nella zona centrale di Nusseirat. Il ministero della Salute controllato da Hamas ha inoltre riferito di altre cinque vittime legate a fame e malnutrizione nelle ultime 24 ore, portando a 193 – di cui 96 bambini – il bilancio complessivo dall’inizio della crisi.

Al-Aqsa, divieto per il Gran Mufti – Le autorità israeliane hanno vietato al Gran Mufti di Gerusalemme e dei territori palestinesi occupati, lo sceicco Muhammad Hussein, l’accesso alla moschea di Al-Aqsa per sei mesi. La decisione, riportata da Al Jazeera, segue la recente visita del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir al complesso sacro, durante la quale ha pregato, violando l’accordo sullo status quo del 1967.

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