Caserta, rapina alla Deutsche Bank: 5 arresti in Bosnia. Speronarono auto della polizia per fuggire

di Redazione

Caserta – Erano riusciti a seminare le forze dell’ordine dopo aver speronato un’auto della Polizia di Stato e ferito due agenti, ma la loro fuga è finita in Bosnia-Erzegovina. Qui, sabato mattina, cinque uomini gravemente indiziati della rapina aggravata avvenuta nella notte del 22 marzo scorso alla filiale della banca Deutsche Bank di via G.M. Bosco, a Caserta, sono stati rintracciati e arrestati grazie alle indagini della Squadra Mobile di Caserta, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, in collaborazione con il Servizio Centrale per la Cooperazione Internazionale di Polizia e le unità Sipa della polizia bosniaca. Il sesto componente della banda era già stato fermato lo scorso 15 luglio al confine, mentre cercava di rientrare in Italia.

Il colpo e lo speronamento dell’auto della polizia – Quella notte, i sei indagati – tutti travisati e a bordo di un’auto con targhe rubate – riuscirono a smontare e caricare la cassa continua della filiale. Durante la fuga, però, furono intercettati da una volante della Polizia di Stato che tentò di bloccarli posizionandosi a sbarramento della strada. La reazione dei rapinatori fu brutale: investirono volontariamente l’auto di servizio, distruggendola. I due agenti a bordo riportarono lesioni giudicate guaribili in 7 e 10 giorni e furono trasportati in ospedale. Nonostante l’impatto, uno dei poliziotti riuscì a sfilare il passamontagna dal volto di uno degli aggressori, riconoscendolo. I sei, però, riuscirono comunque a dileguarsi, grazie all’aiuto di altri due complici che li recuperarono con una seconda vettura – anch’essa con targhe rubate. Pressati dall’intervento delle forze dell’ordine, furono costretti ad abbandonare la cassa appena rubata.

Auto bruciata e fuga oltreconfine – Le indagini avviate subito dopo dalla Squadra Mobile hanno permesso di rinvenire, nel territorio di Giugliano in Campania (Napoli), l’autovettura usata per il colpo, trovata bruciata e abbandonata. Gli investigatori hanno poi ricostruito la rete di fiancheggiatori e identificato sei soggetti, tutti di origine rom e residenti nei campi nomadi della provincia di Napoli, già noti per precedenti legati a reati contro la persona e il patrimonio. Dalle indagini è emerso che la sera stessa del colpo i sospettati avevano lasciato il territorio italiano per rifugiarsi in Bosnia-Erzegovina. Le prove raccolte hanno portato la Procura sammaritana a richiedere e ottenere dal giudice per le indagini preliminari un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tutti e sei gli indagati, anche per il reato di rapina aggravata. IN ALTO IL VIDEO

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